Cinquanta gatti e 2 dei loro padroni sono risultati positivi al bacillo della tubercolosi. A finire nel mirino delle autorità del regno Unito è un cibo crudo per animali considerato tra i più salutari tra i felini di razza, il “Wild Venison” della Natural Instinct. L’azienda ora ha richiamato le confezioni di quel prodotto in tutta la nazione e ha fatto sapere di aver avviato un’indagine interna.
“Tutto ciò che facciamo a Natural Instinct – si legge sul sito dell’azienda – è fatto in modo tale da tenere in considerazione gli interessi dei nostri clienti e dei loro animali domestici. Possiamo assicurare ai nostri clienti che Natural Instinct ha seguito, e continua a seguire, tutti gli standard alimentari, le norme igieniche e le migliori pratiche necessarie per produrre alimenti crudi per animali domestici sul mercato commerciale.
Come produttore responsabile, siamo regolarmente ispezionati dall’Autorità per la salute degli animali e delle piante (Apha). Abbiamo rispettato tutti i requisiti necessari e, conseguentemente, l’Autorità ha confermato di essere soddisfatta di tutti gli standard.
Gli scienziati veterinari dell’Università di Edimburgo che hanno analizzato la vicenda hanno confermato che 50 gatti in 30 case di tutta la Gran Bretagna hanno sviluppato la tubercolosi bovina (bTB): erano tutti felini di razza, con costosi pedigree, ed erano tenuti rigorosamente in casa dai loro proprietari motivo per cui non potevano aver avuto contatti con bestiame o animali selvatici che avrebbero potuto trasmettergli l’infezione. A far insospettire le autorità è stato il fatto che l’unica cosa che tutti i gatti avevano in comune era proprio il cibo mangiato.
Non è la prima volta che gli alimenti della dieta Barf finiscono sotto accusa. L’acronimo sta per Biologically appropriate raw food e si fonda sul concetto predatore-preda: chi approccia a questo stile di alimentazione, predilige per il cane carne cruda, con una percentuale elevata di “ossa con polpa” e organi. Oltre a questo ci sono frutta, verdura, noci, oli, erbe, con uova e latticini (ma in minore quantità). La più naturale si possa immaginare, insomma, ma non per questo la più sicura. Gli alti livelli di batteri potrebbero far correre un rischio di infezione, e non solo per i nostri amici animali ma anche per noi.
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