Da domani, 15 maggio, le chiamate fisse o mobile effettuate dal proprio paese di residenza (nel nostro caso dall’Italia) verso un altro europeo (più Norvegia, Islanda e Liechtenstein) avranno un costo che non potrà superare i 19 centesimi al minuto (più Iva). Costo fisso anche per gli sms che non potranno superare i 6 centesimi (più Iva). La novità contenuta nell’aggiornamento dell’EU Regulation (EU) 2015/2120 e varrà per tutti Paesi dello spazio economico europeo. Ovviamente è una cosa diversa dal roaming: se con questo termine, infatti, si definiscono le telefonate effettuate da un altro paese Ue (rispetto a quello di residenza) verso il proprio, le tariffe che entrano in vigore domani “regolano” le chiamate da casa. C’è da sottolineare che i nuovi tetti riguarderanno solo le telefonate “consumer”. Ma questo non è l’unico distinguo.
Le linee guida pubblicate dal Bere che altro non è che l’Autorità comunitaria centrale delle Autorità nazionali, prevedono altri dettagli importanti che l’Agcom dovrà far rispettare. Prima fra tutte la possibilità di aderire a “tariffe alternative”. Se ad esempio un operatore confeziona un’offerta tutto incluso con paesi UE ed extra UE il tetto alle tariffe comunitarie non è più obbligatorio.