“Vietato depenalizzare”. David Granieri presidente di Unaprol a margine dell’inchiesta coordinata della procura di Trani denominata Mamma Mia e condotta dall’Ispettorato repressione frodi (Icqrf) con la collaborazione della Guardia di Finanza di Andria, Crotone e Gioia Tauro torna su un tema caro a Test-Salvagente.
“L’inchiesta che ha permesso di far affiorare un sistema di frode, tra Puglia, Umbria e Calabria, nel settore oleario dimostra – ha aggiunto Granieri – che di fronte a questo tipo di attività criminose il deterrente più efficace è la certezza della pena e non solo il pagamento di sanzioni che si vorrebbe introdurre con il decreto legislativo, attualmente all’esame delle commissioni parlamentari Giustizie ed Agricoltura della Camera dei deputati, per bypassare la legge Mongiello”.
A tal riguardo l’Unaprol ha già chiesto al presidente della commissione agricoltura di Montecitorio, Luca Sani, di poter essere ricevuta in audizione parlamentare sull’argomento. “L’attività della magistratura dimostra quanto sia efficiente il sistema di contrasto alle frodi. Dobbiamo però rafforzarlo – ha poi riferito Granieri – e sarebbe efficace intensificare la tracciabilità di prodotto attraverso la banca dati SIAN, nella quale vengono registrate tutte le movimentazioni dell’olio d’oliva commercializzato in Italia”. Questo sistema potrebbe essere esteso a livello di Unione Europea per una maggiore tutela del stesso consumatore europeo. “In questo modo – ha poi concluso Granieri consentiremo a magistrati e forze dell’ordine di poter operare in un quadro di certezza legislativa per poter difendere i consumatori e tutti gli operatori onesti della filiera dell’olio di oliva italiano da azioni criminose come quella appena bloccata finalizzata a spacciare per olio italiano 2mila tonnellate di prodotto di origine spagnola e greca”.