“Attenzione! Questo prodotto sa di melograno”. Non è un’alerta riguardo ingredienti non comunicati, ma l’ironico claim che Zuegg ha fatto stampare sulla confezione del succo di melograno Skipper. Da un po’ di tempo a questa parte, l’azienda altoatesina sta puntando su un marketing provocatorio e ancorato all’attualità (pochi mesi fa ha lanciato la pubblicità con il claim “succhino di cittadinanza”). In questo caso la presa in giro riguarda l’attenzione crescente dei consumatori all’etichetta e alla salubrità del prodotto.
L’ossessione salutista presa in giro
Tra allergeni, derivati animali (per i vegani), conservanti e dolcificanti potenzialmente cancerogeni, ogm, c’è da stare con gli occhi aperti, ed è vero che la maniacalità acritica di certi acquisti a volte spinge al sorriso. Si pensi al business del “gluten free”, o del “senza olio di palma”, venduto e acquistato come se in sé fosse garanzia di salubrità complessiva del prodotto (che poi magari contiene altri ingredienti tutt’altro che salutari).
Accettiamo la provocazione e leggiamo gli ingredienti…
E allora accettiamo la provocazione di Zuegg e andiamo a controllare l’etichetta del suo succo di melograno: scopriamo che  Contenuto di frutta è pari a solo la metà del prodotto, e di questo 50% solo il 25,5% è succo di melograno, mentre il 24,5% è succo di mela. Dunque, del succo di melograno Skipper che bevete solo il 12% circa è effettivamente succo di melograno, e per di più è vero che “sa di melograno”, ma sulla confezione Zuegg potrebbe  tranquillamente mettere “Attenzione, sa di mela”.