Un bonus per le auto elettriche e ibride – da 1.500 a 6mila per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni di Co2 tra 0 e 90 grammi/km – e un malus, una tassa da 150 a 3000 euro modulata in base ai grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro eccedenti la soglia di 110 Co2 g/km. È quanto prevedeun emendamento firmato da Lorenzo Viviani della Lega approvato in manovra. Gli incentivi – e le penalizzazioni – scatteranno, se il provvedimento reggerà l’urto delle polemiche che sta scatenando, dal 1° gennaio 2019.
9 fasce di “prezzo” per i grammi che sforano il tetto dei 110
A far scalpore in queste ore è la tassa sulle emissioni delle auto nuove a benzina e diesel, con la contrarietà tanto dei costruttori che dei sindacati. L’imposta, scrive il Sole 24 Ore, è parametrata al numero dei grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro eccedenti la soglia di 110 Co2 g/km, secondo gli importi (da 150 a 3.000 euro) nell’ambito di 9 fasce di emissioni. In via sperimentale è riconosciuto per i soggetti che immatricolano un veicolo di categoria M1 (pulmini destinati al trasporto di persone con massimo 8 posti oltre il conducente) caratterizzato da basse emissioni inquinanti, un contributo tra i 1.500 e i 6.000 euro, nell’ambito di 3 fasce di emissioni della suddetta sostanza.
Dalla Panda al Suv Touareg
Vengono interessate dall’inasprimento fiscale tanto le utilitarie (una Panda 1.1 ber 5P Eco emette 119 Co2 g/km) che i Suv (un Volkswagen Touareg 3,6/206 kW emette 296 grammi di inquintanti a chilometro). Nel primo caso verranno tassati i 9 grammi in eccesso rispetto alla soglia dei 110 previsti dal decreto, mentre nel secondo ben 186. A ciascuno le proprie considerazioni.