La Toscana si unisce a Puglia, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte e distribuisce gratuitamente agli under 26 i preservativi, la pillola anticoncezionale e ogni altra forma di contraccezione. Ma i vantaggi non sono solo per i giovani, infatti anche le donne fino a 45 anni che si trovano in difficoltà economiche o che decidono di fare uso di anticoncezionali entro i 12 mesi dal parto oppure dopo un’interruzione di gravidanza hanno accesso ai contraccettivi gratuiti. “Una decisione che abbiamo fortemente voluto e fondamentale per contrastare malattie sessualmente trasmissibili, evitare gravidanze indesiderate, ridurre il ricorso all’aborto” ha commentato il governatore Enrico Rossi aggiungendo “Ora lavoriamo per potenziare l’educazione sessuale nelle scuole, l’attività dei consultori e le campagne informative su una sessualità sana e consapevole. Con l’obiettivo di raggiungere tutti i giovani nei luoghi di vita e formazione. Per una Toscana dove la salute sessuale è al primo posto”.
Nel resto (e nella maggior parte) del Paese la situazione è molto diversa: i contraccettivi si pagano e il loro costo ricade esclusivamente sulle tasche delle donne. Eppure sia la legge sui consultori familiari del 1975 che quella sull’interruzione volontaria della gravidanza del 1978 prevedono la gratuità della contraccezione ma la questione non è stata mai affrontata (e risolta) a livello nazionale.