Con tre ordinanze, il tribunale di Milano ha respinto i reclami proposti da Telecom, Wind e Fastweb ed ha accolto il reclamo incidentale di Movimento Consumatori. Il tribunale ha confermato l’illegittimità della fatturazione a 28 giorni praticata dalle maggiori compagnie telefoniche ed ha inibito a Telecom, Wind e Fastweb l’applicazione delle clausole che hanno invocato fino ad oggi per non risarcire i consumatori e per respingere ogni richiesta di rimborso o di storno imposta dall’Agcom.
Il commento di Movimento consumatori
“Il tribunale di Milano – commentano ironicamente Paolo Fiorio e Corrado Pinna, legali che hanno assistito MC nelle cause – ha ben rilevato che le unità temporali fondate sui moti lunari (28 giorni) sono state abbandonate nella cultura occidentale da oltre 2.000 anni in luogo delle unità a base mensile, accertando che, seppure con una valutazione sommaria, il comportamento degli operatori telefonici è lesivo degli interessi dei consumatori e costituisce una pratica commerciale scorretta”. Il tribunale ha inibito l’uso e gli effetti delle clausole, e, quindi, ogni possibilità per le compagnie di continuare a sostenere la legittimità della fatturazione a 28 giorni. Il tribunale ha condannato le compagnie telefoniche alla pubblicazione di un estratto del provvedimento sui rispettivi siti internet, sui maggiori quotidiani (ad eccezione di Fastweb) e ad inviarlo in allegato alle fatture di ogni cliente.
“Restituiscano gli incassi illeciti”
“Sono davvero maturi i tempi perché le compagnie telefoniche – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – restituiscano in tempi brevi quanto incassato illegittimamente dai propri clienti: secondo le nostre stime, oltre 1.2 miliardi di euro. In caso contrario, la nostra associazione continuerà la propria battaglia giudiziaria avviando anche una class action”.