La coppetta mestruale è stata a lungo pubblicizzata come un’alternativa sicura i tamponi ma un nuovo studio pubblicato sulla rivista Applied and Environmental Microbiology è giunto alla conclusione che possono anch’esse – al pari se non in misura maggiore rispetto ai tampax – provocare la sindrome da shock tossico.
Lo studio
Gli autori dello studio hanno testato 15 diversi tamponi e coppette mestruali in un laboratorio per vedere se promuovevano la crescita di Staphylococcus aureus – il batterio responsabile della maggior parte dei casi di sindrome da shock tossico – e della tossina TSST-1 che innesca l’infezione che provoca febbre, bassa pressione sanguigna, eruzione cutanea e, nei casi più gravi, insufficienza d’organo.
“Sia i tamponi che le coppette mestruali creano un terreno fertile per lo Staphylococcus aureus perché introducono l’ossigeno nel canale vaginale e, in presenza di ossigeno, lo S. aureus può moltiplicarsi a livelli sufficientemente elevati per produrre la tossina” afferma Patrick Schlievert, docente di microbiologia presso il Carver College of Medicine dell’Università dell’Iowa. Non solo. La forma e il volume delle coppette mestruali consente a più ossigeno di entrare e questo aumenta la proliferazione del batterio.
Lo studio – riportato da Consumer Reports – smentisce anche un’altra credenza comune, ovvero che i tamponi di cotone organico fossero più sicuri. I ricercatori, invece, sono giunti alla conclusione che producono più tossine dei tamponi di cotone e rayon, cotone e viscosa, o viscosa da solo.
Cos’è lo Staphylococcus aureus
Lo Staphylococcus aureus è un batterio molto comune. Durante il periodo mestruale di una donna, l’ambiente caldo e umido incoraggia il batterio a riprodursi, così come l’uso del tampone o della coppetta mestruale. Quando si sviluppa abbastanza S. aureus, inizia a secernere la tossina TSST-1. Ma questo non è un problema per la maggior parte delle donne. “La mia ricerca ha dimostrato che circa l’80% delle donne produce naturalmente anticorpi contro il TSST-1, quindi i loro corpi sono in grado di combatterlo”, afferma Schlievert. Per il restante 20%, invece, la tossina TSST-1 può crescere senza controllo, provocando enormi danni. “Ecco perché una volta che ci si ammala da sindrome da shock tossico si è più esposti alle recidive”, afferma. Questo potrebbe anche essere uno dei motivi per cui le donne più giovani, in particolare gli adolescenti, sembrano essere più suscettibili al TSS.
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Usare le coppette in sicurezza
La sindrome da shock tossico è molto rara ma quando si utilizzano i tamponi o le coppette mestruali è bene farlo seguendo alcune precauzioni. Innanzitutto, se si sceglie il tampone è buna regola cambiarlo spesso. Per le coppette, invece, oltre a non utilizzarle per più di sei ore consecutive, gli esperti consigliano di sterilizzare sempre la coppetta prima