Rispondendo all’interrogazione dell’europarlamentare Dimitrios Papadimoulis, il commissario europeo per la Salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis, ha rassicurato che “l’uso del glifosato diminuirà e c’è l’impegno a garantire la massima trasparenza sugli studi scientifici”.
Due le domande che l’onorevole Papadimoulis ha posto all’esecutivo, ovvero, quali misure intende adottare la Commissione in futuro al fine di ridurre progressivamente le quantità di glifosato utilizzate e promuovere l’uso di pesticidi alternativi in agricoltura e, in secondo luogo, se pubblicherà i risultati della ricerca scientifica a cui si riferisce nel giustificare la classificazione del glifosato come improbabile per il rischio di cancro per l’uomo.
Il regolamento di esecuzione che rinnova l’approvazione del glifosato per cinque anni – ha risposto Andriukaitis – richiede che gli Stati membri “garantiscano che l’uso di prodotti fitosanitari contenenti glifosato sia ridotto al minimo nelle aree specifiche elencate all’articolo 12, lettera a), della direttiva 2009/128 / CE” e “prestare particolare attenzione alla conformità degli usi pre-raccolta con buone pratiche agricole”. Di conseguenza, è probabile che l’uso di prodotti contenenti glifosato diminuisca.
Inoltre, la direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi fornisce un quadro per la riduzione dei rischi e degli impatti dell’uso dei pesticidi sulla salute umana e sull’ambiente e per promuovere l’uso della gestione integrata delle specie nocive e approcci o tecniche alternativi, come alternative non chimiche ai pesticidi.
Conformemente alla pertinente legislazione dell’Ue una grande quantità di documenti relativi alla valutazione scientifica del glifosato (oltre 6.000 pagine) è stata già resa pubblicamente disponibile dalle agenzie europee. La Commissione concorda sul fatto che la trasparenza delle valutazioni scientifiche e del processo decisionale è vitale per garantire la fiducia nel sistema normativo e si è impegnata a presentare una proposta legislativa prima del maggio 2018 per aumentare ulteriormente la trasparenza e la qualità degli studi utilizzati nella valutazione scientifica delle sostanze attive e rafforzare la governance per la conduzione di tali studi.
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