Dopo la protesta del luglio scorso, Animal Equality è tornata a protestare per chiedere a Eurospin di smettere di vendere uova da galline in gabbia. E lo ha fatto in modo eclatante ovvero tappezzando il comune dove ha sede la catena discount con manifesti molto diretti: “La spesa crudele“.
Chi ha smesso…
Spiegano dall’assocaizione: “Le uova vendute da Eurospin provengono da galline che passano tutta la loro vita in una gabbia in condizioni terribili. Molte aziende concorenti hanno già smesso di vendere questo tipo di uova, dapprima Coop e poi da quest’anno anche Esselunga, Bennet, Pam Panorama ed il discount iN’s Mercato. Altre si sono impegnate pubblicamente a farlo entro una data prestabilita, ad esempio Auchan. Eurospin, invece si rifiuta di farlo”.
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e chi continua
E allora l’associazione chiede direttamete a “Romano Mion, amministratore delegato di Eurospin, di smettere di utilizzare uova di galline allevate in gabbia”.
Ricordiamo che dal 1° gennaio 2012 le gabbie di batteria convenzionali sono state vietate nell’Unione Europea. Tuttavia, l’utilizzo di gabbie modificate, anche denominate “arricchite” o “in colonia”, è ancora consentito. Le gabbie arricchite ospitano normalmente colonie tra le 60 e le 80 galline ciascuna. In queste gabbie ogni gallina ha a disposizione 750cm2, una superficie poco più grande di un foglio A4. Una condizione evidentemente lontana da qualsiasi forma di benessere animale.
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