Il prossimo 14 dicembre se il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti non firmerà un contratto- ponte per il trasporto universale, la circolazione dei treni InterCity verrà interrotta. A lanciare l’allarme sono Assoutenti e i Comitati Pendolari Federati che si rivolgono direttamente al Governo affinchè prenda in considerazione la sorte degli oltre 15mila lavoratori pendolari che ogni giorno si spostano con gli 84 treni che potrebbero scomparire.
Il contratto di servizio per il trasporto universale è scaduto lo scorso 31 dicembre 2014, lo svolgimento del piano di esercizio 2015, determinato dal contratto e dagli accordi MIT-Trenitalia, si è svolto in regime di prorogatio, che però non può essere ulteriormente dilazionato oltre i 12 mesi.
“Il tempo c’era, il timer sulla bomba, che adesso è in procinto di esplodere, ha iniziato il suo conto alla rovescia quasi un anno fa, eppure nulla è stato fatto” fanno sapere dall’associazione che aggiunge: “E adesso, a pochi giorni dalla fine del countdown, l’unica soluzione possibile resta quella di un contratto-ponte della durata di un anno per il trasporto universale da riaffidare a Trenitalia, delegando ai prossimi mesi la redazione di una gara per l’affidamento del servizio per il periodo 2017-2026”.
I treni interessati sono, come si diceva, 84 InterCity – di cui 80 a frequenza giornaliera e solo 4 nel weekend – e collegano il Nord con il Sud agevolando il tragitto casa-lavoro per 150mila pendolari che si troverebbero costretti a scegliere la ben più costosa Alta Velocità, dove presente.
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