“3 ore di viaggio in Svizzera e Kena mi ha addebitato 50 euro di roaming…”

KENA

Una lettrice ci racconta la “batosta” subita con l’operatore Kena. 3 ore di transito in Svizzera gli sono costati quasi 50 euro di roaming. Valentina Masciari ci spiega come funziona in questi casi

Caro Salvagente,

sono utente Kena Mobile e mi è capitato un fatto sinceramente increscioso.
Venerdì 5 dicembre parto dalla provincia di Mantova, direzione Alsazia, il mio telefono fa da navigatore. Dobbiamo attraversare la Svizzera prima di arrivare in Francia. Ad ogni confine mi arriva un messaggio. In realtà al momento si vedeva solo la parte in cui mi si diceva che APN impostare, la parte sulle tariffe è comparsa solo al ritorno in Italia. Giunta in Francia non funziona più niente, sono senza credito ma lì per lì penso di non aver controllato bene prima di partire, ricarico 100€ e mi segnala un credito di 93€ e rotti, compatibile con lo storno del costo della mia offerta telefonica. Tutto ok nei giorni successivi.
Lunedì 8 partiamo per l’Italia, nessun messaggio all’ingresso in Svizzera e nessun accesso a rete internet sia da WhatsApp che da app diverse o provider.
Idem all’ingresso in Italia. Chiamo Kena e mi dicono che i dati sono stati bloccati al momento della ricarica e che ho un credito di 45€. 45€?? Erano 93! Mi sono stati stornati 25€ all’andata e 47€ Al ritorno perché il cellulare si è agganciato a celle svizzere, quindi extra UE. Alla mia protesta che non ho potuto nemmeno usarlo il telefono in quel lasso di 3h di viaggio perché i dati non andavano mi è stato risposto che non importa, lo storno avviene perché il cellulare si è collegato a celle extra UE. 47€ per non aver nemmeno usato un servizio.

Mi hanno detto che nel tabulato compare il collegamento a cella Svizzera e non posso contestare gli addebito, secondo voi è corretto?

Aurora Gandini

Cara Aurora,

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abbiamo chiesto a Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia, un giudizio sulla vicenda che ci ha segnalato. Ecco cosa ci ha risposto.

Quando si tratta di tale tipo di addebiti, ogni gestore ha le sue proposizioni commerciali e comunque prima di partire per mete fuori dall’Italia, è sempre necessario informarsi sulle modalità di addebito del traffico estero e sulle possibili opzioni che eventualmente possono essere attivate proprio per evitare brutte sorprese.

Ritengo che la signora Aurora non avesse considerato questa possibilità.

Vale la pena chiarire che, quando parliamo di roaming internazionale, si fa riferimento a un accordo stipulato tra le varie società di telecomunicazioni, che permette a chi si trova in uno Stato estero, in cui non è presente la rete del proprio gestore, di utilizzare quelle di un altro operatore.

Questo significa che può continuare a utilizzare i servizi della propria sim, appoggiandosi alla rete degli operatori presenti nel paese che si sta visitando.

Se ci si trova in area Europa, si paga in base alla tariffa nazionale attiva sul proprio cellulare, con bundle oppure con un piano tariffario a consumo.

Invece, nei paesi extra Ue verranno applicati i prezzi internazionali a consumo, che conviene verificare preliminarmente.

E questo è il caso della signora Aurora: in paesi come la Svizzera, il roaming non è regolamentato da accordi comunitari, e di conseguenza, le tariffe applicate dagli operatori italiani possono essere altissime.

Anche un uso limitato, come consultare Google Maps, mandare messaggi o una connessione attiva in Background, può tradursi in un esborso considerevole.

Per evitare questi rischi, quando si è all’estero, conviene disattivare il roaming dati dalle impostazioni del telefono, per impedire che l’apparato si connetta automaticamente a Internet tramite reti straniere.

In questo modo, disattivato il roaming, si potrà navigare tramite il Wi-Fi degli hotel o degli aeroporti, o acquistando una delle sim dedicate per queste esigenze, dette sim digitali, pensate per offrire una connettività diciamo sicura e conveniente.

Inoltre, tutti gli operatori, oramai, offrono la possibilità di attivare pacchetti specifici di roaming per l’estero, che includono una certa quantità di dati a un prezzo fisso, ma è sempre utile leggere le condizioni del servizio stesso per evitare brutte sorprese.

All’interno dell’Unione europea, come già scritto, vige il regolamento Roam Like at Home, e quindi si utilizza il piano nazionale per chiamate, sms e traffico dati, senza costi aggiuntivi, anche se tutto questo vale fino a un certo punto, nel senso che la quantità dei dati che si possono utilizzare dipende sempre dal piano sottoscritto e di conseguenza, superata quella soglia, potrebbero essere applicati costi extra.

In breve, allora, in Europa, va controllato il proprio bundle dati, e verificati i limiti; fuori dall’Europa, prima di partire, bisogna verificare con il proprio operatore i costi di pacchetti specifici di roaming; in ogni caso va tenuto il roaming dati disattivato dalle impostazioni se non lo si sta usando e se possibile, connettersi a Wi -Fi gratuito.

La signora Aurora, comunque, può eventualmente richiedere al suo operatore i dettagli dei costi che le sono stati addebitati, per essere maggiormente consapevole della spesa a cui potrebbe andare incontro in futuro, andando all’estero e quindi prendere in anticipo le dovute precauzioni.