
I cosmetici scintillanti di moda contengono spesso nanoparticelle di biossido di titanio non dichiarate. Un’indagine francese denuncia rischi per inalazione, soprattutto nei prodotti spray o in polvere. L’elenco dei 10 trucchi in cui sono state trovate
Olio effetto perlato, fluido iridescente, crema scintillante: i cosmetici a effetto luminoso sono di moda, soprattutto durante le feste, perché promettono una pelle luminosa e brillante. Ma non è tutto oro quello che luccica: molto di questi prodotti contengono nanoparticelle non autorizzate nei cosmetici. Il rischio numero uno è rappresentato dal biossido di titanio in forma “nano”, estremamente piccolo (tra 25 e 50 nanometri) e pericoloso per la nostra salute. A lanciare l’allarme è Avicenn, Associazione francese di vigilanza sugli sviluppi delle nanoscienze e nanotecnologie, che pubblica una lista di dieci cosmetici scintillanti che nascondono il pericolo.
Il biossido di titanio “nano” assente dalle etichette
Già nel 2022 Avicenn ha iniziato ad indagare questi prodotti, sospettando che i pigmenti perlescenti potessero esporre il consumatore a nanoparticelle pericolose. Quell’anno, l’indagine condotta su 23 prodotti di uso quotidiano (di cui sei cosmetici) diede risultati allarmanti in particolare sulla presenza del biossido di titanio (), trovato in forma di nanoparticelle estremamente piccole. Addirittura il 100% delle particelle di biossido di titanio presenti nella polvere illuminante di L’Oréal “Light from paradise” erano risultate inferiori a 100 nanometri (nm).
Il biossido di titanio in forma nanometrica è autorizzato solo come filtro UV, nei prodotti di protezione solare. Inoltre, la loro dimensione media è di 50 nm, inferiore a quella osservata nelle creme solari. Un dato più che preoccupante poiché le nanoparticelle, data la loro piccolissima dimensione, possono superare le barriere protettive dell’organismo senza che se ne conoscano ancora pienamente gli effetti. In questi trucchi il biossido di titanio non è ovviamente impiegato come filtro solare e neanche come colorante bianco, in forma micrometrica, pur essendo spesso indicato nell’elenco degli ingredienti con il codice dei coloranti: CI77891. In realtà, si presenta sotto forma di nanoparticelle fissate su lastre di mica. È questa combinazione a creare gli effetti “perlacei”.
Infatti ,‘industria cosmetica si difende sostenendo che queste particelle sono sicure perché “fissate” su placche di mica. Tuttavia, le analisi di Avicenn hanno smontato questa tesi: al microscopio la mica appare screpolata o frantumata, rilasciando di fatto le nanoparticelle libere nell’aria e sulla pelle. Inoltre, secondo le aziende, se le nanoparticelle sono legate ad altre particelle più grandi, non devono essere etichettate come [nano], poiché si considera la dimensione del composito.
Nanoparticelle libere nei dieci prodotti testati
Di seguito la lista dei dieci cosmetici scintillanti contenenti mica (o allumina) e biossido di titanio. Il problema non è solo la presenza, ma la modalità di esposizione.
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Un pericolo che il Salvagente denuncia da tempo
Le autorità francesi si muovono
I rischi principali per la salute sono due: il primo è che le particelle molto piccole possono penetrare in profondità nei polmoni e svolgere un ruolo infiammatorio; il secondo è che, se non rivestite, le nanoparticelle di biossido di titanio sono altamente reattive.
“È proprio per questa reattività che vengono utilizzate in altri settori industriali” osserva l’associazione. Sotto l’effetto dei raggi UV, le nanoparticelle di TiO₂ possono portare alla formazione di radicali liberi, che causano danni al DNA e aumentano il rischio di cancro e di altre malattie.
Informato dei risultati di questo studio, il ministero della Salute francese li ha ritenuti sufficientemente preoccupanti da decidere di coinvolgere l’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria (Anses) su questo tema, si rallegra Avicenn. L’associazione di monitoraggio sulle nanotecnologie ha anche informato la Commissione europea e il Comitato europeo per la sicurezza dei consumatori (CSSC), che potrebbe aggiornare il Regolamento cosmetico europeo per meglio informare e proteggere i consumatori.
In attesa che vengano chiariti tutti i rischi, è meglio evitare di usare prodotti perlati a base di biossido di titanio e mica che contengono molto probabilmente nanoparticelle libere, soprattutto se in spray o in polvere. Per quanto riguarda gli altri prodotti, a base di mica e di altri coloranti come il CI 77491, sembrano meno problematici allo stato attuale delle conoscenze. Tuttavia, per precauzione, è preferibile applicarli su pelle sana, per limitare il loro passaggio attraverso la barriera cutanea.









