
L’amministrazione Trump prepara l’approvazione di un nuovo pesticida contenente Pfas, i “forever chemicals”. Scienziati e ambientalisti denunciano il rischio per acqua e alimenti e accusano l’EPA di favorire l’industria chimica ignorando la salute pubblica
L’amministrazione Trump si prepara ad approvare un nuovo pesticida contenente sostanze Pfas, i cosiddetti forever chemicals – chimici praticamente indistruttibili e associati a gravi rischi per la salute. La decisione, rivelata dal Guardian, sta scatenando proteste da parte di scienziati e associazioni ambientaliste, che parlano di “minaccia diretta” per la sicurezza alimentare e idrica degli Stati Uniti.
Il pesticida “eterno”
Il nuovo prodotto, destinato a essere spruzzato su mais, soia e grano, contiene come principio attivo Epyrifenacil, una sostanza che si degrada in acido trifluoroacetico (TFA), un composto della stessa famiglia dei Pfas.
Il TFA, spiegano gli esperti, può restare nell’ambiente per migliaia di anni, non è filtrabile con i sistemi convenzionali e si diffonde facilmente nell’acqua, nel suolo e nell’atmosfera.
Nonostante la crescente preoccupazione scientifica, l’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) statunitense ha avviato la procedura di approvazione — la quinta per un pesticida contenente Pfas nel secondo mandato di Donald Trump.
Dalle promesse alle retromarce
Durante la campagna elettorale del 2024, Trump e il suo attuale segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr. avevano promesso di “ridurre l’uso dei pesticidi pericolosi”. Ma, una volta tornato alla Casa Bianca, l’ex presidente ha preso la direzione opposta: meno controlli, approvazioni più rapide e definizioni più ristrette di ciò che rientra nella categoria dei Pfas.
In particolare, l’EPA ha modificato la propria definizione di “forever chemical” in modo da escludere il TFA — un’interpretazione che la comunità scientifica considera artificiosa e che, secondo i critici, serve a favorire l’industria dei pesticidi e della chimica.
Gli allarmi degli scienziati
Singolare che la pratica sia stata lavorata senza sosta durante lo shutdown, quando gli uffici pubblici procedevano con molte difficoltà. “Nella stessa settimana in cui milioni di persone hanno perso l’accesso al cibo, vediamo che l’ufficio pesticidi dell’EPA dispone di tutte le risorse necessarie per continuare a timbrare, senza esitazioni, l’approvazione di nuovi pesticidi pericolosi” ha commentato Nathan Donley, direttore scientifico del Center for Biological Diversity.
Le ricerche mostrano che oltre il 60% dei pesticidi approvati negli ultimi dieci anni contiene ingredienti che rientrano nella definizione più ampia di Pfas. Queste sostanze non solo restano nell’ambiente, ma si accumulano nel corpo umano, aumentando il rischio di cancro, problemi alla fertilità, colesterolo alto e malattie renali.
“Negli ultimi mesi è come se l’inquinamento da PFAS fosse ‘potenziato con gli steroidi… l’ufficio pesticidi sembra non avere alcun piano per affrontare il fatto che i principi attivi stanno diventando sempre più persistenti e che i prodotti di degradazione fluorurati resteranno sostanzialmente per sempre nell’ambiente.” Nathan Doyley
Recenti studi hanno inoltre rilevato livelli crescenti di TFA nell’acqua potabile e negli alimenti non biologici, segno che la sostanza viene assorbita dalle colture trattate.
Una frattura nel fronte repubblicano
La decisione dell’EPA ha aperto uno scontro anche dentro il campo conservatore. Il movimento Maha (Make America Healthy Again), vicino a Kennedy, accusa la Casa Bianca di aver tradito le promesse sulla salute pubblica.
Kelly Ryerson, leader del movimento e sostenitrice dell’agricoltura rigenerativa, ha dichiarato: “Le persone sanno cosa le sta facendo ammalare. Se il Congresso non interviene, perderà la fiducia, soprattutto tra i giovani.”
Pfas: una minaccia che non conosce confini
La storia americana dei pesticidi “eterni” è un campanello d’allarme anche per l’Europa. L’acido trifluoroacetico – prodotto secondario di molti pesticidi fluorurati – è già stato trovato nelle acque e nei vini europei, con concentrazioni in crescita.
E se oltreoceano la politica torna ad aprire la porta ai “forever chemicals”, in Europa le istituzioni faticano ancora a imporre limiti chiari.
Nel frattempo, come ricorda Donley, “il TFA resterà con noi per generazioni. Parliamo dei nipoti dei nostri nipoti”.









