Carne e uova: dimezzata la frequenza dei controlli dal 1° gennaio 2026

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Entra in vigore il nuovo Regolamento Ue sulla frequenza minima delle ispezioni sulle carni non trasformate e le uova: i controlli sui contaminanti già erano pochi, ora addirittura si riducono della metà

Erano pochi, ora vengono ridotti della metà. Dal 1° gennaio 2016 entra in vigore il nuovo Regolamento Ue 2025/2246 sulla frequenza minima dei controlli sulle carne non trasformate e le uova per verificare la presenza di contaminanti quali metalli pesanti, Pfas, Ipa, micotossine, diossine, Pcb, nitrati e via elencando.

La frequenza viene letteralmente dimezzata.

Le carni bovine non trasformate (comprese le frattaglie commestibili) passano da un controllo minimo di 0.02% del numero totale di animali macellati, allo 0.01%.

Le carni ovine e caprine non trasformate (comprese le frattaglie commestibili) passano dallo 0.004% del numero totale di animali macellati, allo 0.002%.

Le carni suine non trasformate (comprese le frattaglie commestibili) dall’attuale minimo 0.003% del numero totale di animali macellati passano allo 0.0015%.

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Le carni di pollame non trasformate (comprese le frattaglie commestibili), per ciascuna categoria di pollame considerata (polli da carne, galline a fine carriera, tacchini, altro pollame) passano da minimo 1 campione per 3.000 tonnellate di produzione annuale (peso morto) a 5.000.

Le uova di gallina e altre uova fresche, da minimo 1 campione per 3.700 tonnellate di produzione annuale, passano a minimo 1 campione per 5.000 tonnellate di produzione annuale.

Qual è la razio di questa norma che a nostro giudizio dimezza dei controlli che erano di fatto quasi già inesistenti? Secondo la Ue “i dati raccolti dagli Stati membri mostrano che nel caso delle carni non trasformate di bovini, ovini,
caprini, suini e pollame vi è un basso rischio di non conformità“. Per cui, si legge all’articolo 3 del nuovo regolamento, “è opportuno ridurre la frequenza minima di controllo per tali carni, comprese le frattaglie commestibili”. Stessa logica per la riduzione dei controlli sulle uova.

Possiamo essere sicuri del fatto che non avendo riscontrato non conformità, si dimezzano i controlli minimi? In genere funziona il motto chi cerca, trova. Ovvero più controlli, maggiore sicurezza alimentare.