
La denuncia arriva dalla rivista francese 60 Millions de consommateurs che ha trovato diversi annunci su Vinted e Facebook Marketplace di smalti “a uso personale”, spesso accompagnati da foto di flaconi contenenti esplicitamente la sostanza vietata
L’avevamo immaginato e, puntualmente, è avvenuto. Nonostante il divieto, scattato il 1° settembre in tutta Europa, sull’ossido di difenil trimetilbenzol fosfina, noto come Tpo, contenuto negli smalti e gel semipermanenti, online si trovano annunci di vendita di prodotti che lo contengono. La denuncia arriva dalla rivista francese 60 Millions de consommateurs che ha trovato diversi annunci su Vinted e Facebook Marketplace di smalti “a uso personale” o “per realizzare nuancier”, spesso accompagnati da foto di flaconi contenenti esplicitamente la sostanza vietata. Alcuni venditori tentano così di smaltire i propri stock di prodotti che dal 1° settembre sono diventati illegali (infatti avrebbero dovuto distruggere o smaltire eventuali scorte).
“Sono scioccata – denuncia Régine Ferrère, presidente della Confédération nationale de l’esthétique et de la parfumerie (Cnep) – È vergognoso rivendere prodotti pericolosi per la salute”.
“I professionisti devono restituire ai fornitori i prodotti contenenti Tpo, che vanno poi distrutti – spiega Erwan Poivet della Fédération des entreprises de la beauté (Fébea) – Ma resta da capire quanto controllo reale ci sia sulle piattaforme di vendita”.
Le risposte delle piattaforme
Contattata dalla rivista, Vinted assicura di “vietare la vendita di articoli che contengono sostanze proibite” e di rimuoverli “rapidamente” dalla piattaforma quando vengono segnalati.
Facebook Marketplace ribadisce nelle proprie condizioni d’uso che “il mancato rispetto delle politiche o della legge può comportare la rimozione degli annunci”.
Tuttavia, al momento della pubblicazione dell’inchiesta, molti prodotti sono ancora disponibili.
Da una ricerca che abbiamo effettuato anche noi sulle due piattaforme abbiamo trovato diversi annunci di smalti semipermanenti, in molti casi stock di tanti prodotti a poco prezzo, ma non c’è un’indicazione chiara sugli ingredienti contenuti né sull’assenza o presenza del Tpo. La sensazione che abbiamo avuto è che sia meglio non fidarsi di questi annunci online o quantomeno sia necessario chiedere al venditore maggiori informazioni sui prodotti e qualche foto in cui si vede esattamente la lista degli ingredienti
Confusione e rischi per i consumatori
Ricordiamo che il Tpo, è vietato da settembre 2025 in tutta l’Unione europea perché classificato tra le sostanze CMR, ossia cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione. La sostanza era molto utilizzato nei gel e smalti semipermanenti professionali per la sua capacità di indurire rapidamente il prodotto con la lampada UV.
Parte del problema è la confusione tra prodotti professionali e per uso domestico. Esistono infatti smalti semipermanenti destinati ai privati, che non contengono Tpo e sono sicuri per l’uso domestico. Ma su queste piattaforme non è facile distinguerli: né Vinted né Facebook segnalano chiaramente se un cosmetico è destinato ai professionisti o al grande pubblico.
“Sulla confezione deve essere scritto che si tratta di un cosmetico a uso professionale – precisa Poivet – Questi smalti non devono mai essere maneggiati da chi non ha competenze tecniche”.
Il rischio, insomma, è duplice: da un lato l’esposizione a sostanze tossiche, dall’altro la mancanza di controllo reale sulle vendite online. Chi acquista farebbe quindi bene a verificare con attenzione la composizione, chiedere foto dettagliate e diffidare degli smalti venduti come “solo per uso personale”.
Perché se lo smalto è semipermanente, i danni per la salute possono essere tutt’altro che temporanei.









