Italiani e sicurezza alimentare: preoccupati e con poche informazioni

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L’Eurobarometro 2025 mostra un’Italia in prima linea sulla sicurezza alimentare: i consumatori la considerano prioritaria nelle scelte quotidiane, ma si dichiarano meno informati della media Ue su rischi, contaminazioni e corretta prevenzione

La sicurezza del cibo è un tema che interessa la maggior parte dei cittadini europei, ma per gli italiani assume un peso ancora maggiore nelle scelte quotidiane. È quanto emerge dal nuovo Eurobarometro 2025 sulla food safety, l’indagine periodica condotta ogni tre anni dall’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) in collaborazione con la Commissione europea.

L’indagine, basata su oltre 26.000 interviste nei paesi Ue e più di 5.000 in quelli candidati all’adesione, restituisce una fotografia ricca di contrasti: se da un lato aumenta la consapevolezza e la fiducia nel sistema di sicurezza alimentare europeo, dall’altro i consumatori italiani si percepiscono meno informati rispetto alla media dell’Unione.

Prezzo e gusto contano, ma in Italia la priorità è la sicurezza

In tutta Europa, tre fattori guidano le scelte alimentari: il prezzo (60%), il gusto (51%) e, al terzo posto, la sicurezza alimentare (46%). L’importanza del costo è cresciuta di sei punti percentuali rispetto al 2022, segnale delle difficoltà economiche diffuse in molti Paesi membri.

Quando pensi a possibili problemi o rischi legati al cibo…

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Fonte eurobarometro 2025

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L’Italia, però, fa eccezione: qui la sicurezza alimentare è al primo posto insieme alla Romania. Un segnale di quanto il tema sia radicato nella sensibilità dei consumatori, che però dichiarano di sentirsi meno preparati rispetto alla media Ue sui rischi e le problematiche legate al cibo.

Cosa preoccupa i consumatori

Tra i quindici temi specifici su cui gli europei sono stati interpellati, i più noti restano additivi alimentari (71%) e pesticidi (67%), ma cresce l’attenzione per malattie animali (+5%), microplastiche negli alimenti (+8%) e intossicazioni alimentari (+5%).

Fonte: Eurobarometro 2025

Le principali preoccupazioni rimangono legate a pesticidi (39%), residui di antibiotici, ormoni e steroidi nella carne (36%) e additivi (35%). In Italia il quadro cambia leggermente: il timore più diffuso riguarda le malattie animali trasmissibili, seguito dai residui di antibiotici e, al terzo posto, dalle intossicazioni alimentari. Da segnalare che, rispetto alla media europea, gli italiani sono meno preoccupati del benessere animale.

Fiducia e responsabilità condivisa

Un dato positivo è che 8 cittadini Ue su 10 sanno che esistono regolamenti a garanzia della sicurezza degli alimenti e il 76% è consapevole che l’Unione si affida agli scienziati per valutazioni indipendenti. Anche la fiducia nelle istituzioni rimane alta: 7 europei su 10 credono nel lavoro delle autorità nazionali, mentre il 69% si fida di quelle comunitarie.

La fonte più affidabile per i cittadini restano i medici di base e gli specialisti, seguiti da scienziati universitari, associazioni di consumatori e agricoltori. In Italia, però, il primato va ancora alla televisione come principale canale informativo.

Da sottolineare, in negativo, è la totale sfiducia nei giornalisti che si occupano di alimentare con una fiducia del 7% che eguaglia quella riposta nelle industrie produttrici, fanno peggio solo gli influencer e i blogger.

Barbara Gallani, responsabile della comunicazione Efsa, ha ricordato come “sia positivo che così tante persone abbiano fiducia nella sicurezza di ciò che mangiano”, ma ha ribadito che la sicurezza alimentare è una responsabilità condivisa che coinvolge anche i consumatori attraverso l’igiene domestica, la corretta preparazione dei cibi e una dieta equilibrata.

Italiani interessati ma meno informati

La contraddizione italiana è netta: da un lato, maggiore attenzione alla provenienza degli alimenti, alla contaminazione e ai valori etici e ambientali; dall’altro, una conoscenza inferiore rispetto alla media europea dei principali rischi alimentari. Alla domanda “Di quali argomenti hai sentito parlare?”, infatti, gli italiani si collocano sotto la media Ue.

Nikolaus Kriz, direttore esecutivo dell’Efsa, ha definito i nuovi dati “estremamente incoraggianti” per l’agenzia e i partner europei, sottolineando la volontà di continuare a comunicare ai cittadini i vantaggi del sistema di sicurezza alimentare europeo.