
Otto città francesi vietano il tonno nelle mense scolastiche per i livelli di mercurio chiedendo nuovi limiti, più restrittivi a tutela della salute di bambini e ragazzi
Otto comuni francesi (Bègles, Grenoble, Lille, Lione, Montpellier, Mouans-Sartoux, Parigi e Rennes) hanno annunciato l’esclusione del tonno dai menu delle mense scolastiche, “finché le norme sui tassi di mercurio non diminuiranno per preservare la salute dei bambini”. Le città richiedono che il limite massimo autorizzato nel tonno venga allineato a quello più rigoroso previsto per gli altri pesci, ossia 0,3 mg/kg.
Attualmente le norme europee fissano una dose settimanale tollerabile (DHT, espressa in microgrammi di mercurio per chilo di peso corporeo) per l’esposizione umana. Dall’altro, tre quantità massime (in milligrammi di mercurio per chilo di peso vivo) sono fissate per i prodotti della pesca: il limite generale è di 0,5 mg/kg, quello per le piccole specie è abbassato a 0,3 mg/kg, mentre quello per i grandi predatori (tonno, squalo, ecc.) è elevato a 1 mg/kg.
I test di Bloom e la misura del pericolo
A dicembre 2024, Il Salvagente ha pubblicato i risultati dell’indagine condotta dalla ONG francese Bloom, che analizzò 148 scatolette di tonno (di cui 28 acquistate in Italia). In cinque di queste, i livelli di mercurio hanno superato il limite legale di 1 mg/kg, incluso uno dei valori più alti registrati tra tutti i paesi monitorati.
Ecco la tabella pubblicata nel nostro numero (dicembre 2024).
In tutte le confezioni è stata rilevata la presenza del metallo pesante ma a preoccupare sono soprattutto i risultati italiani: tra le 28 scatolette acquistate nel nostro paese, in ben 5, come mostra la tabella, il mercurio ha superato addirittura la concentrazione massima ammessa per legge, ovvero 1 mg/kg: il numero più alto tra tutti i paesi monitorati.










