Lo studio: una dieta equilibrata ma con i cibi ultraprocessati fa perdere la metà del peso

ultraprocessati

Uno studio inglese ha messo a confronto due gruppi di persone sottoponendo entrambi a una dieta equilibrata. Nel gruppo che poteva mangiare cibi ultraprocessati, i chili persi erano la metà

Uno studio inglese ha messo a confronto due gruppi di persone sottoponendo entrambi a una dieta equilibrata. Nel gruppo che poteva mangiare cibi ultraprocessati (Upf), i chili persi erano la metà.

Lo studio

Lo studio, pubblicato su Nature Medicine, è stato condotto dai ricercatori dell’University college London e dell’University college London hospitals Nhs foundation trust (Uclh), ha messo a confronto due diete entrambe basate sulle linee guida ufficiali del Regno Unito (Eatwell Guide): una composta da alimenti minimamente processati (Mpf) e l’altra da cibi ultraprocessati.

I rischi legati agli ultraprocessati

Gli ultraprocessati sono formulazioni industriali che combinano estratti di alimenti originali con additivi e ingredienti industriali. Tra gli esempi figurano cereali per la colazione, dolciumi e pane prodotto in serie. Oltre il 50% dell’apporto energetico nel Regno Unito proviene dagli Upf, con assunzioni altrettanto elevate negli Stati Uniti e in Europa. Assunzioni più elevate di Upf sono associate a un aumento del rischio di obesità, malattie cardiometaboliche e mortalità per tutte le cause.

La guida di riferimento

La Eatwell guide (Ewg) fornisce al pubblico britannico indicazioni su una dieta sana seguendo le raccomandazioni del Comitato scientifico consultivo sulla nutrizione (Sacn). L’Ewg si concentra sui macronutrienti (ad esempio, grassi, proteine, carboidrati) e sui gruppi alimentari (ad esempio, frutta e verdura, latticini, alimenti amidacei), ma non sugli Upf.

Il confronto

Il confronto del nuovo studio è stato fatto su 55 adulti in Inghilterra, con un consumo abituale di Upf pari ad almeno il 50% delle calorie giornaliere, sono state somministrate due diete della durata di 8 settimane, entrambe conformi all’Eatwell Guide del Regno Unito: una dieta a base di alimenti minimamente processati e una dieta a base di ultraprocessati. Ventotto persone hanno seguito prima quella con Mpf e poi Upf, mentre 27 il contrario. Ai partecipanti sono stati forniti tutti i pasti, gli spuntini e le bevande per entrambe le diete, che sono stati consegnati a casa dei partecipanti due volte a settimana. La classificazione Nova è stata utilizzata per classificare alimenti e bevande in una o nell’altra categoria. Il team di ricerca ha concordato sugli elementi Upf sulla base dell’identificazione degli ingredienti di uso industriale negli elenchi degli ingredienti dei prodotti, definendo esplicitamente un prodotto come Upf nelle definizioni pubblicate. I pasti e gli spuntini della dieta mpf erano preparazioni culinarie di singoli ingredienti (ad esempio, carne cruda, verdure, avena, burro), garantendo la corretta classificazione Nova e nessuna decisione ambigua su piatti misti/prodotti acquistati in negozio.

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I risultati

I risultati indicano dunque una maggiore perdita di peso con una dieta Mpf rispetto a una Upf e suggeriscono la necessità di integrare le attuali raccomandazioni nutrizionali con indicazioni specifiche sul grado di trasformazione degli alimenti. Con entrambe le diete i partecipanti hanno perso peso, ma con la dieta a base di alimenti poco trasformati – il calo è stato quasi doppio. In otto settimane i volontari che hanno seguito questa dieta hanno ridotto in media il 2% del loro peso, contro appena l’1% di chi ha mangiato solo ultraprocessatl.

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