
Una dieta sana può rallentare l’invecchiamento e ridurre le malattie croniche anche dopo i 70 anni, secondo una ricerca svedese su oltre 2.400 anziani seguiti per 15 anni
Non è mai troppo tardi. Mangiare meglio può significare invecchiare più lentamente – anche se si inizia tardi. È questo il messaggio di fondo che arriva da uno studio appena pubblicato da un team internazionale guidato dal Karolinska Institutet di Stoccolma, che ha seguito per 15 anni oltre 2.400 adulti svedesi sopra i 60 anni.
I risultati? Le persone che seguivano regolarmente una dieta sana sviluppavano meno malattie croniche e conservavano una migliore salute fisica e mentale.
Lo studio, condotto dai ricercatori Adrián Carballo Casla (Karolinska Institutet), Amaia Calderón-Larrañaga (professoressa associata al Center for Aging Research sempre al Karolinska), e David Abbad Gomez (Hospital del Mar Research Institute, Barcellona), ha incrociato i dati su alimentazione e salute di migliaia di anziani per 15 anni. Chi seguiva regolarmente diete come la mediterranea, la MIND (per la salute del cervello) o l’Alternative Healthy Eating Index (basata su cibi associati a basso rischio di malattia), tendeva a sviluppare molte meno patologie croniche rispetto a chi seguiva una dieta definita “infiammatoria”, cioè ricca di carni lavorate, zuccheri e cibi ultra-processati.
“I risultati più forti li abbiamo riscontrati sulle malattie cardiovascolari e psichiatriche – spiega Adrián Carballo Casla – come lo scompenso cardiaco, l’ictus, la depressione e persino la demenza. Chi mangiava meglio, si ammalava meno spesso e più tardi.”
Sorprendente anche un altro dato: i benefici erano più visibili tra le donne e tra i più anziani, in particolare quelli con più di 78 anni. “Questo ci dice che non è mai troppo tardi per iniziare – sottolinea Amaia Calderón-Larrañaga – anche in età molto avanzata, la dieta può fare la differenza.”
Invecchiamento e infiammazione: il ruolo chiave del cibo
Secondo i ricercatori, uno dei principali meccanismi attraverso cui la dieta influenza l’invecchiamento è l’infiammazione cronica di basso grado, chiamata anche “inflammaging”. Un tipo di infiammazione silenziosa ma continua, che aumenta con l’età ed è alla base di moltissime patologie.
Le diete sane – ricche di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, pesce e grassi vegetali come l’olio di oliva o di colza – tendono a ridurre questo stato infiammatorio, al contrario dei cibi ultra-processati, ricchi di zuccheri e grassi saturi.
“Una dieta equilibrata sostiene le difese dell’organismo, preserva la massa muscolare e protegge le capacità cognitive, che sono fondamentali per mantenere l’indipendenza negli anni più avanzati”, aggiunge David Abbad Gomez.
Cosa mettere nel piatto
Il consiglio finale dei ricercatori è semplice e alla portata di tutti:
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Più verdura, frutta, legumi, noci e cereali integrali
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Scegliere grassi buoni, come quelli del pesce e dell’olio vegetale
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Limitare carni rosse e lavorate, zuccheri e grassi solidi









