Pesticidi nelle spezie natalizie: quanto sono davvero sicuri cannella e chiodi di garofano?

Un’indagine federale tedesca svela residui di pesticidi nelle spezie tipiche del Natale. Le alternative biologiche si confermano una scelta più sicura per le tavole festive.

Con l’arrivo delle festività natalizie, le cucine si riempiono di profumi familiari: biscotti alla cannella, vin brulé e panpepato. Ma quanto sono davvero sicure le spezie che utilizziamo per preparare queste delizie? Una recente indagine ha analizzato la presenza di pesticidi in alcune delle spezie più usate durante il periodo natalizio, tra cui cannella, chiodi di garofano, cardamomo e pimento, rivelando dati sorprendenti.

La ricerca: 40 campioni sotto la lente

Tra il 2022 e il 2024, un totale di 40 campioni di spezie natalizie sono stati analizzati per rilevare la presenza di pesticidi e contaminanti. Di questi, 33 campioni provenivano da coltivazioni convenzionali e 7 da agricoltura biologica. I risultati mostrano che quasi il 90% dei campioni convenzionali contiene residui di pesticidi, con diverse spezie che presentano più di una sostanza chimica per campione.

Risultati dei campioni convenzionali a confronto

Spezia Numero di campioni Campioni con residui (%) Campioni con più residui (%) Campioni > limiti Residui per campione
Cannella 16 88% 69% 1 1,9
Cardamomo 4 100% 100% 1 3,8
Chiodi di garofano 4 50% 25% 0 1,0
Miscela di spezie panpepato 7 100% 71% 0 4,6
Pimento 1 100% 100% 0 2,0
Coriandolo 1 100% 100% 0 1,9

Nota: I campioni con numero inferiore a 5 non riportano percentuali in dettaglio. Fonte: CVUA Stoccarda

La situazione più critica è stata rilevata nel cardamomo e nella cannella, con contaminazioni di sostanze vietate nell’Unione Europea. Una delle 16 prove di cannella analizzate conteneva il pesticida clorpirifos, bandito dal 2020 in Europa per la sua tossicità. Inoltre, Propoxur, un insetticida vietato da oltre 20 anni, è stato rilevato in quattro campioni.

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Il cardamomo, in particolare quello di origine indiana, ha evidenziato superamenti dei limiti consentiti per sostanze come antrachinone e ortofenilfenolo, entrambe classificate come potenzialmente cancerogene. L’antrachinone, vietato dal 2009, potrebbe derivare anche da processi di essiccazione contaminati.

Chiodi di garofano e miscele natalizie: sorprese amare

Meno critici, ma non del tutto immuni, sono risultati i chiodi di garofano e le miscele di spezie per panpepato. In questi campioni sono state trovate tracce di nicotina, probabilmente dovute a contaminazioni ambientali o a pratiche agricole non regolamentate. Sebbene i livelli rilevati siano bassi, la presenza di questa sostanza solleva interrogativi sull’origine e la qualità delle spezie.

Spezie biologiche: una scelta sicura

La buona notizia arriva dalle sette spezie biologiche esaminate: tutte sono risultate prive di residui problematici, confermando che l’agricoltura biologica offre una valida alternativa per chi desidera prodotti più sicuri e salutari.

Secondo i ricercatori, l’assenza di pesticidi nei campioni biologici dimostra l’efficacia dei controlli nelle filiere certificate. “Chi desidera portare in tavola aromi autentici senza preoccuparsi di contaminazioni chimiche, farebbe bene a scegliere spezie biologiche,” sottolineano gli autori dello studio.

Cosa può fare il consumatore?

I risultati dell’indagine ci ricordano l’importanza di prestare attenzione all’origine dei prodotti. Ecco alcuni consigli pratici per una cucina natalizia più sicura:

  1. Preferire spezie biologiche: sebbene possano avere un costo leggermente superiore, sono più controllate e prive di pesticidi nocivi.
  2. Controllare le etichette: verificare l’origine delle spezie e cercare certificazioni di qualità.
  3. Ridurre il consumo di spezie dubbie: quando l’origine non è chiara, usarle con moderazione.