Premiato nei Global AMR Media Awards con una menzione speciale, il reportage del direttore del Salvagente sulle pressioni dell’industria della carne per eliminare gli obiettivi concreti di riduzione degli antibiotici negli allevamenti
Menzione speciale al Salvagente e al suo direttore Riccardo Quintili per l’articolo sull’antibiotico-resistenza e sulle pressioni delle lobby Usa per impedire che vengano fissati obiettivi concreti di diminuzione dell’uso dei farmaci negli allevamenti.
È quello arrivato oggi nella cerimonia di premiazione online dei Global AMR Media Awards e nella 4ª edizione del Global Media Forum in preparazione alla Settimana mondiale di sensibilizzazione sull’antibiotico-resistenza.
“I Global AMR Media Awards mirano a riconoscere e onorare giornalisti e altri attori dei media che hanno posto l’attenzione sull’AMR (resistenza antimicrobica) e hanno contribuito in modo eccezionale a sensibilizzare su questo tema, promuovendo un giornalismo responsabile attraverso rapporti investigativi basati sulla scienza e sulle evidenze, notizie orientate alle persone e basate sui diritti, articoli, pezzi d’opinione, post su blog, reportage fotografici o altre forme di comunicazione di impatto” spiegano gli organizzatori.
I Global AMR Media Awards sono organizzati dalla Global AMR Media Alliance (GAMA), che conta oltre 150 membri dei media provenienti da 30 paesi in tutto il mondo.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
Gli articoli selezionati quest’anno sono stati 413, pubblicati in 43 paesi del mondo. Per l’area europea i premi sono andati al dottore tedesco Fred Schwaller per un articolo su Science, alla britannica Misbah Kahn del Bureau of investigative journalism e all’olandese Tony McDougal del Daily Global.
Menzione speciale, come anticipato, per il nostro giornale e per la ricostruzione giornalistica a firma di Riccardo Quintili, delle le pressioni di alcuni settori industriali e di governi di paesi chiave come Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda, hanno portato all’eliminazione di obiettivi concreti per la riduzione dell’uso di antibiotici nell’agricoltura animale.
