Omalizumab, il farmaco che può aiutare i bambini allergici: lo studio del Bambino Gesù

Uno studio osservazionale del Bambino Gesù ha confermato l’efficacia del farmaco Omalizumab sui rischi di reazioni allergiche dei bambini. Una cura che può farli tornare a consumare il cibo “incriminato”

L’ospedale pediatrico Bambino Gesù ha recentemente diffuso risultati promettenti per la gestione delle allergie alimentari nei bambini. Uno studio osservazionale, condotto dall’unità di Allergologia dell’ospedale, ha confermato l’efficacia di una terapia farmacologica innovativa nel ridurre il rischio di gravi reazioni allergiche, offrendo così ai piccoli pazienti una maggiore libertà alimentare e una migliore qualità della vita.

Allergie alimentari: un rischio per la vita

Le allergie alimentari rappresentano un pericolo costante per molti bambini. Anche il più piccolo contatto con un alimento “proibito” può scatenare reazioni potenzialmente letali, come difficoltà respiratorie, gonfiore diffuso, vomito, diarrea e, nei casi più gravi, shock anafilattico. Oltre ai sintomi fisici, le allergie alimentari impongono restrizioni severe che incidono sulla qualità di vita di bambini e famiglie, limitando le attività quotidiane e aumentando il livello di stress e preoccupazione.

Fino a poco tempo fa, le principali strategie di trattamento erano evitare rigorosamente gli alimenti pericolosi o ricorrere alla desensibilizzazione, un processo che introduce gradualmente l’alimento per aumentare la tolleranza. Ora, una nuova opzione si aggiunge a queste: la terapia farmacologica con Omalizumab, un anticorpo monoclonale.

Omalizumab: uno scudo contro le reazioni allergiche

Omalizumab, già utilizzato con successo per l’asma, è stato recentemente approvato dalla FDA statunitense come trattamento per le allergie alimentari. Questo farmaco neutralizza le IgE, gli anticorpi responsabili delle reazioni allergiche, riducendo così la probabilità che un bambino sviluppi sintomi gravi dopo l’esposizione a un alimento allergenico. Lo studio americano pubblicato sul New England Journal of Medicine aveva già evidenziato l’efficacia di Omalizumab nell’aumentare la soglia di reazione agli alimenti.

All’ospedale Bambino Gesù, Omalizumab è stato usato per oltre un decennio come protezione per bambini con asma grave e allergie alimentari. Ora, i ricercatori hanno approfondito l’efficacia del farmaco per i pazienti che desiderano reintrodurre nella propria dieta alimenti prima vietati.

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Risultati incoraggianti: oltre il 60% dei bambini può mangiare senza restrizioni

Lo studio del Bambino Gesù, pubblicato sulla rivista scientifica Allergy, ha coinvolto 65 bambini trattati con Omalizumab per un anno. I risultati sono impressionanti: nel 61,5% dei casi, i bambini hanno potuto seguire una dieta completamente libera da restrizioni, e l’88% ha potuto reintegrare in sicurezza almeno alcuni alimenti. Le soglie di reazione sono aumentate significativamente (per esempio, 250 volte per il latte e la nocciola), riducendo drasticamente il numero di reazioni anafilattiche: da 98 nei 12 mesi precedenti il trattamento a solo 8 durante il periodo di cura.

Un impatto positivo sulla qualità della vita

“Con il trattamento farmacologico, i bambini non hanno più dovuto controllare ogni etichetta alimentare alla ricerca della dicitura ‘potrebbe contenere…’. Questo cambia radicalmente la loro quotidianità,” spiega la dott.ssa Stefania Arasi, allergologa e prima autrice dello studio. Il prof. Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia e coordinatore della ricerca, aggiunge: “I genitori e i piccoli pazienti vivono più sereni, e la qualità della loro vita torna a livelli normali.”

Sebbene i risultati siano promettenti, i ricercatori sottolineano la necessità di ulteriori studi prospettici per confermare l’efficacia della terapia. Tuttavia, la “terza via” per affrontare le allergie alimentari sembra ora aperta, offrendo a molte famiglie la speranza di una vita meno limitata e più serena.