Anche dopo Halloween la zucca dovrebbe rimanere nelle nostre case, o meglio nelle nostre cucine. Alla ricchezza di nutrienti e alla povertà di calorie, infatti, si unisce una bassissima presenza di pesticidi, come dimostrano le analisi tedesche
La zucca, un simbolo indiscusso della stagione autunnale, non è solo un elemento decorativo per Halloween, ma anche un ingrediente dalle innumerevoli proprietà benefiche, come dimostrato dall’ultima indagine del CVUA (Centro di Vigilanza e Analisi Alimentare) di Stoccarda. Considerata un alimento a basso contenuto calorico e ricco di nutrienti, la zucca emerge anche come un prodotto alimentare sorprendentemente sicuro, con una minima esposizione ai pesticidi, sia nella sua variante convenzionale che biologica.
Un alimento antico e versatile
Con le sue origini che risalgono alle antiche civiltà di America Centrale e Meridionale, la zucca è una delle coltivazioni più antiche al mondo. Oggi se ne conoscono oltre 800 varietà, tra cui spiccano le più popolari Hokkaido, Butternut e Spaghetti. Non è un caso che questa frutta ricca d’acqua, con solo 25 chilocalorie per 100 grammi, sia apprezzata nelle cucine di tutto il mondo, utilizzata in zuppe, al forno o perfino in dolci come il classico pumpkin pie americano.
Nonostante il basso contenuto calorico, la zucca offre una notevole ricchezza di fibre, che aiutano la digestione e prolungano il senso di sazietà. Inoltre, contiene preziosi antiossidanti come alfa e beta-carotene e importanti vitamine del gruppo B e vitamina C. Un alimento, dunque, che fa bene alla salute e che, come confermano i dati del CVUA, non solleva particolari preoccupazioni per quanto riguarda i pesticidi.
La sicurezza della zucca in numeri
Dal gennaio 2022 a metà settembre 2024, il CVUA ha analizzato 41 campioni di zucche per la presenza di oltre 750 pesticidi e contaminanti. I risultati sono rassicuranti: le zucche presentano livelli di residui talmente bassi da essere quasi irrilevanti. Le zucche provenienti da coltivazione convenzionale hanno mostrato una media di 0,005 mg/kg di residui, mentre quelle biologiche una media di 0,003 mg/kg. Questi livelli sono drasticamente inferiori rispetto al residuo medio di 0,49 mg/kg riscontrato nel 2023 nelle verdure convenzionali.
Sebbene le zucche biologiche abbiano generalmente meno pesticidi rispetto a quelle convenzionali, entrambe le tipologie restano comunque entro limiti estremamente bassi. Tra i pesticidi più comuni nelle coltivazioni convenzionali, spicca l’erbicida Pendimethalin, seguito dal fungicida Azoxystrobin e dall’insetticida Flonicamid.
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Attenzione alle sostanze naturali tossiche
Il rapporto mette in guardia anche sulla presenza di sostanze amare naturali presenti nelle zucche ornamentali e selvatiche, che possono essere tossiche e causare sintomi come nausea, vomito e diarrea. Gli esperti consigliano di evitare il consumo di zucche che abbiano un sapore amaro, poiché la cottura non distrugge queste sostanze. Particolare attenzione va prestata ai bambini, che possono avere una sensibilità ridotta ai sapori amari.
Contaminanti sotto controllo
Il CVUA ha rilevato anche la presenza di alcuni contaminanti ambientali, come Perclorato e Melamina, ma sempre al di sotto dei limiti legali. Curiosamente, alcune sostanze come Dieldrin e DDT, vietate in Germania dagli anni ’60 e ’70, sono state rilevate in tracce in alcune zucche biologiche. Questi residui non sono il risultato di un uso improprio, ma derivano probabilmente da contaminazioni del suolo legate a vecchie pratiche agricole.
Un alimento ideale per l’autunno
In conclusione, le zucche si confermano come un alimento sano e sicuro. Con la loro versatilità in cucina e il loro profilo nutrizionale eccezionale, le zucche offrono il meglio della natura con una contaminazione da pesticidi quasi inesistente. Un altro punto a favore della zucca che, sia in versione convenzionale che biologica, si guadagna un posto d’onore nel menù autunnale e invernale, ideale per chi cerca di coniugare gusto e benessere con la sicurezza alimentare.