Portare in tavola piante grasse? Può essere una buona idea

PIANTE GRASSE

Il Salvagente, con i laboratori del Gruppo Maurizi, ha voluto portare in analisi due piante grasse comuni nei nostri giardini e sempre più utilizzate in alcune ricette: la lithops e la begonia rex. Ecco cosa abbiamo trovato

Le piante edibili sono quelle specie vegetali che possono essere consumate in sicurezza dall’uomo. Possono crescere spontaneamente in natura o essere coltivate in giardini e orti e offrono un’alternativa salutare e sostenibile ai prodotti alimentari convenzionali. Il loro consumo non è certo una novità per la nostra cucina, basti pensare a basilico, rosmarino, origano e perfino a piante grasse come l’aloe vera, il fico d’India e la Portulaca.

La novità, spinta anche dagli chef stellati che  stanno esplorando nuove ricette, è la comparsa di diverse piante grasse che solitamente ritroviamo nei nostri balconi. Tra queste la lithops, la begonia rex, l’origano cubano, l’enula marina, il Sedum spectabilis.

La nostra prova

Con l’aiuto dei laboratori del Gruppo Maurizi, abbiamo voluto analizzare la composizione nutrizionale di due di queste piante grasse comunemente ornamentali: la lithops e la begonia rex.

Le lithops o pianta sasso, è una piccola pianta grassa senza fusto che ricorda, come suggerisce il nome, delle piccole pietre e in questo modo la pianta evita di essere brucata dagli animali. Proviene da alcune delle regioni più aride del Sudafrica e ha quindi bisogno di pochissima acqua. Ogni pianta di lithops comprende solo due foglie spesse, carnose e fuse, progettate per contenere l’acqua di cui la pianta ha bisogno per sopravvivere. Le foglie presentano una fenditura, o fessura, nella parte superiore, da cui emergono nuove foglie e fiori.

 

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La begonia rex appartenente alla famiglia delle Begoniaceae è invece originaria delle regioni dell’Himalaya. È una classica pianta d’appartamento che può raggiungere dimensioni massime di circa 40 centimetri. È caratterizzata da foglie molto particolari che possono raggiungere dimensioni comprese tra i 20 e i 40 centimetri; la colorazione base è il verde, hanno un margine argentato e alcune sfumature di colore viola.

I risultati dello studio

Su entrambe le piante, acquistate in un vivaio, il Gruppo Maurizi ha svolto analisi per valutarne il contenuto nutrizionale e l’analisi organolettica. I risultati li trovate nelle schede qui sotto, ma in via generale si può dire che i valori nutrizionale delle piante edibili sono risultati in linea con le specie vegetali che assumiamo generalmente nella dieta. Tra le due, la begonia rex ha una quantità di fibra maggiore che la rende una “fonte di fibre” sulla base del regolamento comunitario sui claim.

Nutriente Begonia Rex (g/100g) Lithops (g/100g)
Valore energetico (Kcal) 22 10
Valore energetico (KJ) 90 42
Umidità 92,2 95,6
Ceneri 1,1 1,3
Carboidrati 1,0 0,8
Zuccheri 0,42 0,39
Sale <0,01 0,29
Proteine 0,8 0,8
Fibra 4,2 1,4
Sostanze grasse totali 0,7 0,1
Acidi grassi saturi 0,28 <0,1

Fonte: analisi del Gruppo Maurizi per il Salvagente

 

L’assaggio

Non contenti di valutare i contenuti nutrizionali, gli esperti del laboratorio hanno voluto assaggiarle, quanto meno per descrivere le sensazioni a chi, come noi, non l’ha mai sperimentate. I tecnici, per quanto riguarda le lipthos descrivono un morso croccante, un sapore lievemente minerale con una lieve di legume, come fosse una fava.

Quanto al sapore della begonia rex, l’unica sensazione annotata è una leggera acidità.