C’è anche la cantina Terre di Giafar tra quelle ospitate dall’enoteca Spizzica & Muddica, attiva da pochi mesi a Erice ma già operativa e ricca di progetti, e nata proprio con l’obiettivo di fare da connettore e divulgatore delle piccole ma eccellenti realtà produttive della terra di Sicilia, per comunicare, attraverso l’enogastronomia, antiche tradizioni e cultura.
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In Sicilia solo una cantina ha il coraggio di proporli
Terre di Giafar, infatti, è una cantina speciale, sia per l’ottima qualità, sia per la sua storia e per il fatto che Spizzica & Muddica è l’unico luogo in Sicilia in cui viene somministrato il suo vino. “È così: la cantina è frutto di una confisca della cantina dei boss della famiglia Marino, condannati all’ergastolo per un pluriomicidio in stile mafioso avvenuto nel 2004. Nel 2008 è stata assegnata a 14 imprenditori – oggi i soci sono oltre 70 – e da 9 anni la gestiscono producendo ottimi vini, apprezzatissimi anche all’estero, ma che in Sicilia nessuna attività propone”, fa sapere Mariella (Maria) Bonfiglio, socia fondatrice di Spizzica & Muddica insieme a Sebastiano Vitali: due siciliani emigrati a Roma e Milano, avvocato lei, commercialista lui, con un amore grande verso la loro terra e con il desiderio ancora più grande di mostrarne gli aspetti più belli, che per fortuna fanno da contraltare a quelli di cui di solito parla la cronaca.
Obiettivo di Spizzica & Muddica, infatti, è proprio quello di “diffondere, tutelare e valorizzare la storia enogastronomica e culturale siciliana, ‘raccontare’ tutte quelle preziose microrealtà, i piccoli produttori, proponendo i loro prodotti e organizzando iniziative ed eventi tesi ad allargarne la conoscenza”, spiega Bonfiglio.
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Dalla “vendemmia del sale” ai tappeti
C’è ad esempio la cantina Valdibella che dà lavoro ad immigrati e persone in difficoltà, c’è il sale del giovane salinaro con cui Spizzica & Muddica organizzerà ad agosto la vendemmia del sale, c’è anche il vino di Fabio Ferracane, giovane imprenditore 33enne, premiato all’ultima edizione di Vinitaly, ci sono i prodotti di Libera. E pian piano iniziano a trovare spazio anche gli artigiani, quelli dei tappeti, delle ceramiche per citarne alcuni, di cui Spizzica & Muddica non vende oggetti ma li espone, organizzando talvolta vere e proprie mostre personali.
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Fare utili per non tornare nelle mani della mafia
“Ci concentriamo sulla Sicilia, ma intendiamo anche stringere gemellaggi con altre realtà simili, affinché si faccia insieme da cassa di risonanza per tutte quelle realtà che altrimenti faticano ad emergere”. Sempre tenendo ben presente come guida la legalità. Per questo di recente è stato organizzato all’interno della cantina di Terre di Giafar, in collaborazione con Spizzica & Muddica, un incontro con i corsisti del master in Gestione e riutilizzo di beni e aziende confiscate alle mafie “Pio La Torre” dell’Università di Bologna, per ragionare su come affrontare il tema della confisca: “Sappiamo che molto spesso le attività date in gestione dopo una confisca faticano a fare utili, sono in perdita, così, una volta all’asta, hanno un valore commerciale molto basso. Questo fa sì che tornino nelle mani della criminalità organizzata che se le riprende per pochi soldi utilizzando dei prestanome”, riflette Bonfiglio. Ecco, dunque, perché in questo caso e in molti altri, è importante sostenere queste attività. Non è un caso, secondo Bonfiglio, che Terre di Giafar abbia al suo interno solo due soci provenienti dalla zona di Paceco, “controllata dalla mafia”.
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Raccontare la Sicilia e i siciliani
L’idea, insomma, di Spizzica & Muddica, non è stata quella di aprire un’enoteca come le altre; “se fosse stato così non avremmo potuto partecipare ad un bando comunale e occuparne gli spazi”, sottolinea la socia fondatrice. Dietro, appunto, c’è un progetto preciso che vuole raccontare la Sicilia e i siciliani e al tempo stesso creare e sostenere una dimensione ‘lenta’ dove le degustazioni siano un tramite reale per la conoscenza di un luogo e della sua cultura.
“Oltre ai gemellaggi con esperienze simili sparse per l’Italia, osserviamo anche ciò che avviene all’estero, anche perché la Sicilia, e in particolare la zona di Erice, sono posti molto frequentati da turisti che arrivano da ogni parte del mondo. E i francesi, ad esempio, con la loro tradizione legata al vino, sono molto interessati alla produzione siciliana, adesso che anche i nostri vini ‘duri’ hanno assunto un ruolo e un livello davvero elevati”, aggiunge Bonfiglio.