Gilette King: un giudizio tutt’altro che tenero dai test

GILETTE KING

I detergenti e idratanti della barba dovrebbero assicurare un pelo non ispido, né irritante. E invece, come ha rivelato un test tedesco, possono contenere sostanze allergeniche o in grado di produrre dermatiti. La clamorosa bocciatura di Gilette King

 

“Style like a king”. Lo averete riconosciuto: è il claim dello spot di Gilette King, lo shampoo per la barba, in cui si vedono l’ex romanista Daniele De Rossi e l’attore Luca Argentero accarezzarsi una barba perfetta, di certo non ispida né irritante, come invece succede a molti di noi.

Il merito? Ovviamente del detergente Gilette che rappresenta “Il miglior modo per imprigionare l’umidità e fare in modo che la tua barba non diventi secca, fragile e incline allo spezzamento”. Prosegue Gilette: “Un formulato con avocado, cocco e olio di argan, insieme ad un detergente con una piccola dose di menta che possa assicurarti una barba pulita, fresca e ben idratata”.

Quello che la pubblicità tace e che invece è emerso da un’inchiesta di laboratorio del mensile tedesco OekoTest è la presenza di ingredienti problematici come Cashmeran, dei muschi artificiali e, paradossalmente, di conservanti che potrebbero dare più di un problema di allergie a chi li usa.

Ma andiamo con ordine. Il mensile tedesco ha mandato in laboratorio 17 shampoo per barba e baffi, da quelli eco a quelli venduti dai grandi marchi della cosmesi. Il mercato di questi prodotti, infatti, è cresciuto rapidamente: se qualche anno fa nessuno si sognava di comprare un prodotto idratante e detergente solo per la barba oggi, almeno a giudicare dall’offerta, sono davvero in tanti a considerarlo irrinunciabile.

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Dai laboratori tedeschi, almeno sul fronte degli ingredienti, i risultati rendono un panorama di prodotti prevalentemente puliti: 15 su 17 risultano “buoni” o “molto buoni”. Spicca una delle eccezioni, proprio il King Gilette finito in fondo alla classifica con un deludente “insufficiente”. Vediamo perché.

Peg? Meglio evitare

L’acronimo Peg sta per Polyetilene glycole: si tratta di una famiglia di ingredienti, derivati del petrolio, utilizzati nel campo cosmetico, ma non solo. Gli stessi, infatti, vengono usati anche nel campo farmaceutico, nell’agricoltura, in veterinaria e nei prodotti per le pulizie. Nel caso dei prodotti cosmetici, i Peg hanno la funzione di facilitare l’assorbimento delle sostanze contenute nel prodotto cosmetico, rendendo più permeabile la pelle. Tale agevolazione, ovviamente, vale per tutti i tipi di sostanze, sia benefiche per l’epidermide, sia nocive. Come emulsionanti servono a mescolare e tenere insieme ingredienti che altrimenti sarebbero incompatibili tipo olio/acqua. Come tensioattivi sono molto usati negli shampoo perché non fanno molta schiuma ma allo stesso tempo garantiscono una buona azione detergente.

Proprio per la capacità di rendere permeabile la pelle e per loro processo di produzione possono comportare rischi alla salute della pelle (ricordiamo che sono derivati del petrolio), i Peg rientrano tra gli ingredienti sgraditi che non dovremmo trovare nei nostro cosmetici. Tant’è vero che sono diverse le aziende soprattutto cosmetiche che usano il claim “Non contiene Peg”. Non Gilette, a quanto risulta alle analisi tedesche.

Fragranze molto sospette

A far scendere drasticamente il giudizio sul Gilette King, oltre a qualche frequenza allergenizzante anche il Cashmeran e i muschi artificiali. I muschi sintetici (o artificiali) sono composti aromatici artificiali impiegati in sostituzione dei più costosi muschi naturali. Queste essenze sono fortemente sospettate di provocare alterazioni endocrine e la sperimentazione sugli animali ha evidenziato effetti dannosi al fegato. Tra questi il più pericoloso è il cashmeran.

Conservanti… irritanti

In questo caso è stato trovato il metilcloroisotiazolinone (MCI). Il contatto cutaneo con prodotti che contengono MCI  possono provocare la dermatite da contatto allergica a persone sensibilizzate. Insomma non proprio quell’effetto lenitivo che ci si attenderebbe…