L’Antitrust ha contestato al Comune di Prata Sannita l’invio di bollette dell’acqua fuori tempo massimo e l’assenza di informazione sulla fattura riguardo i tempi e le modalità di contestazione in caso di prescrizione. Vediamo insieme al legale di Unc quando è il caso di rifiutarsi di pagare.
L’Antitrust ha contestato al Comune di Prata Sannita (Caserta) l’invio di bollette dell’acqua fuori tempo massimo e l’assenza di informazione sulla fattura riguardo i tempi e le modalità di contestazione in caso di prescrizione. Nello specifico, ‘Autorità nel Bollettino settimanale ha contestato al Comune di Prata Sannita, denunciato dall’Unione nazionale consumatori, la violazione di cui all’articolo 27, comma 12, del Codice del Consumo, per non aver ottemperato alla delibera n. 30396 del 30 novembre 2022.
L’intervento di Unc
“E’ incredibile che il Comune non voglia ancora sentir ragioni, nonostante l’Antitrust con il provvedimento del novembre 2022 abbia già deliberato la scorrettezza della pratica, irrogando una prima sanzione amministrativa pecuniaria” afferma l’avvocato Ivana Russo, dell’Unione Nazionale Consumatori di Cassino che ha sollevato la vicenda e dato assistenza ai cittadini.
“Bollette pazze”
La vicenda inizia nel 2021, quando centinaia di famiglie ricevono bollette “pazze” dell’acqua, ossia fatture ormai prescritte. Supportate dai legali dell’associazione, i consumatori eccepiscono regolarmente la prescrizione, ma il Comune continua a pretendere il pagamento negando la scadenza pur essendo fatture emesse nel dicembre 2020 per il pagamento degli anni 2015, 2016 e 2017 e 2018.
Entro quando va inviata la fattura
All’avvocato Russo chiediamo di entrare nel dettagli dei tempi stabiliti per legge. “I fornitori di acqua sono tenuti a mandare la bolletta entro e non oltre 1 anno e 45 giorni dalla scadenza dell’ultimo giorno del periodo di riferimento, come da delibera Arera. Dunque se consideriamo la bolletta relativa ai consumi per esempio del 2022, questa dovrà esserci spedita, al massimo entro la metà di febbraio del 2023 “, in caso contrario, scattano anche gli indennizzi per ritardo nella fatturazione.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
Quando scatta la prescrizione
Ma al di là di questo, in generale, il punto centrale sono i tempi di prescrizione: ad oggi, “La legge di Bilancio del 2018 li ha accorciati da 5 a 2 anni, a partire dal 2020” spiega Ivana Russo, che aggiunge “Vuol dire che a partire dal primo giorno successivo all’anno e 45 giorni entro cui deve essere inviata la fattura, comincia a decorrere il termine di prescrizione (si ricorda Tar. Lombardia 1442/2021). Qualora non sia stato rispettato il termine di emissione e la fattura contiene importi risalenti a un periodo superiore agli ultimi due anni, il fornitore del servizio è tenuto a informare il cliente rispetto ai diritti relativi alla prescrizione nel documento che accompagna la fattura”.
Come contestare
Tornando alla contestazione, come si fa? “Bisogna mandare una comunicazione formale in cui si fa presente all’azienda che essendo stati superati i limiti di legge, la fattura è prescritta. Se l’azienda non risponde o risponde negativamente, si può fare ricorso al Giudice di Pace, al tribunale o tentare la conciliazione ” spiega l’avvocato Russo, che riguardo al caso di Prata Sannita aggiunge: “Se i soldi del Comune non fossero dei cittadini, chiederemmo ora una sanzione esemplare. Ci riserviamo, comunque, in caso di condanna di chiedere anche il risarcimento del danno per i consumatori per l’inosservanza del provvedimento”.