Caro Test-Salvagente,
due mesi fa ho assunto la badante per mia mamma. Sono andata al Caf per inserirla all’Inps per il pagamento dei contributi e per fare tutto in regola. Pensavo che il Caf ogni mese mi desse la busta paga, invece mi ha detto di comperare il libretto delle ricevute fiscali e di fare io la ricevuta ogni mese che do lo stipendio alla signora.
È corretta questa procedura?
Marina de Feo (Roma)
Cara Marina,
abbiamo chiesto di risponderle al nostro esperto di previdenza e pensioni, Paolo Onesti.
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Cara lettrica,
ha ragione il Caf. La legge n. 4/1953 nello stabilire l’obbligo per il datore di lavoro, di consegnare, all’atto della corresponsione della retribuzione ai lavoratori dipendenti (ad esclusione dei dirigenti) un prospetto di paga nel momento stesso in cui viene consegnata la retribuzione, aveva escluso, all’art. 4, che il suddetto obbligo dovesse applicarsi ai datori di lavoro domestico per il personale addetto esclusivamente ai servizi familiari. Non è più così: l’obbligo è stato successivamente previsto dal CCNL dei lavoratori domestici, che, all’art. 33, ha stabilito che il datore di lavoro, contestualmente alla corresponsione periodica della retribuzione, deve predisporre un prospetto paga in duplice copia, una per il lavoratore, firmata dal datore di lavoro, e l’altra per il datore di lavoro, firmata dal lavoratore
Ancora oggi, purtroppo, molti datori di lavoro domestico, spesso in assoluta buona fede, corrispondono alla “colf” la retribuzione pattuita ma non consegnano anche la busta paga. Mettersi in regola e rispettare quanto previsto dal Contratto nazionale di categoria mette al sicuro da non rare e spiacevoli conseguenze.
È successo infatti che, non ricordando eventuali ore in più di lavoro o magari per delle festività non pagate, tanto per fare un esempio, la famiglia abbia dovuto affrontare il peso di una denuncia per un mancato o parziale pagamento. Guai a non poter dimostrare come stanno effettivamente le cose!
A nostro avviso, non ne vale la pena. Buste paga alla mano, entrambe le parti potranno, in qualsiasi momento, dimostrare quanto percepito e quanto corrisposto. A meno che il Caf non abbia istituito un servizio completo di assistenza in cui figuri anche la preparazione del prospetto paga, il pagamento periodico (trimestrale) dei contributi ed altro, il datore di lavoro domestico deve provvedere da solo. E per quanto ne sappiamo non è necessario andare da Buffetti ad acquistare il blocchetto di ricevute, basterà rilasciare alla colf una dichiarazione di avvenuto pagamento anche su carta semplice con tutte le voci che hanno concorso al calcolo della retribuzione mensilmente corrisposta conservandone copia firmata dalla dipendente. Anche se la colf è fidatissima, questo semplice adempimento permetterà sonni tranquilli. Ai CAF è affidato comunque il compito della denuncia di inizio e fine del rapporto di lavoro.