“Provocano il cancro, ora l’Oréal ritiri i liscianti per capelli”

LISCIANTI PER CAPELLI

Già nel 2016 contro l’Oréal era stata indetta una class action negli Usa. Poi le ricerche scientifiche che hanno ipotizzato il rischio dei liscianti per capelli a base di idrossido di sodio. E ora sono le attiviste britanniche a chiedere all’azienda un intervento radicale.

Non sono bastati 7 anni di denunce e dati scientifici sulle correlazioni con il cancro per costringere L’Oréal a ritirare i suoi prodotti stiranti per i capelli ricci. E così dopo la class action indetta nel 2016 dalle donne statunitensi ora la polemica si sposta in Gran Bretagna dove fa notizia una lettera aperta, coordinata dal gruppo femminista britannico Level Up, in cui le attiviste chiedono all’azienda di ritirare dal commercio questi controversi cosmetici e di investire nella ricerca sull’uso a lungo termine di questi “rilassanti” chimici, che rendono i capelli più lisci.

La lettera è firmata da una coalizione di politici, attivisti e professionisti, tra cui la deputata laburista Dawn Butler; Mandu Reid, leader del partito per l’uguaglianza delle donne; la coetanea Lola Young; Andrea Simon, direttore della End Violence Against Women Coalition; l’autore Reni Eddo-Loggia; l’attore Lolly Adefope; e il principale sostenitore di #MeToo, il prof. Marai Larasi.

 

Una lunga battaglia

Già nel 2016 contro l’Oréal era stata indetta una class action negli Stati Uniti avviata da 100mila donne che avevano utilizzato il balsamo relaxer “No-Lye” della linea “Sheen-Carson” ottenendo, la posto degli effetti pubblicizzati, “lesioni preoccupanti e dolorose, tra cui la perdita dei capelli e la rottura così come l’irritazione del cuoio capelluto, vesciche e bruciori”. Il prodotto, molto popolare perché pubblicizzato da celebrità come le modelle Cynthia Bailey e Johnny Wright, parrucchiere per la First Lady Michelle Obama era finito nella bufera, soprattutto dalla comunità nera a cui è frequentemente destinato questo tipo di liscianti.

L’accusa nei confronti di L’Oréal USA, la filiale americana del gruppo francese, era di “frode, negligenza e arricchimento non giustificato”, oltre che di “pubblicità ingannevole”.

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Le cose negli anni si sono complicate e lo scorso febbraio, presso un tribunale federale di Chicago sono state riunite quasi 60 cause legali in cui i prodotti rilassanti per capelli venduti da L’Oréal e altre società sono stati accusati di aver causato il cancro e altri problemi di salute. Le cause legali affermano che le aziende sapevano che i loro prodotti contenevano sostanze chimiche pericolose, ma le commercializzavano e le vendevano comunque. L’Oréal, invece ha affermato che queste azioni legali non hanno valore legale.

Le preoccupazioni delle consumatrici

I timori sono stati sollevati da diverse ricerche scientifiche. Uno studio del 2022 del National Institutes of Health degli Stati Uniti ha rilevato che le donne che utilizzavano tali prodotti più volte all’anno avevano più del doppio delle probabilità di sviluppare il cancro uterino a causa del contenuto di idrossido di sodio o soda caustica.

Uno studio del 2021, pubblicato sulla rivista Carcinogenesis dell’Università di Oxford, aveva anche trovato collegamenti tra l’uso massiccio di liscianti contenenti liscivia e il cancro al seno, sebbene avesse trovato poche prove a sostegno di un legame del genere. E i ricercatori avevano affermato che sarebbero stati necessari ulteriori studi su questi cosmetici.

L’Oréal: “la nostra priorità è la salute”

L’Oréal ha negato le affermazioni di un collegamento e si è detta fiduciosa della sicurezza dei suoi prodotti.

Un portavoce di L’Oréal ha dichiarato al Guardian: “La nostra massima priorità è la salute, il benessere e la sicurezza di tutti i nostri consumatori. Siamo fiduciosi nella sicurezza dei nostri prodotti e riteniamo che le recenti azioni legali intentate contro di noi negli Stati Uniti non abbiano valore legale. L’Oréal sostiene i più elevati standard di sicurezza per tutti i suoi prodotti. I nostri prodotti sono soggetti a una rigorosa valutazione scientifica della loro sicurezza da parte di esperti che assicurano anche che seguiamo rigorosamente tutte le normative in ogni mercato in cui operiamo”.