Può capitare con una certa frequenza di avere a che fare con un disturbo che rende difficoltoso parlare: la raucedine è di certo fastidiosa, ecco come prendersene cura e quali sono le sue cause.
Un tipo di disturbo piuttosto comune nella popolazione con il quale è facile avere a che fare abbastanza spesso nel corso della vita è la raucedine.
L’abbassamento della voce e l’alterazione del suo tono e del suo volume è una condizione di certo antipatica, ma di norma passeggera e ovviamente non particolarmente grave. Ad ogni modo, può essere importante approfondire la questione evidenziando anche i casi in cui essa possa essere un campanello d’allarme per altre malattie da non prendere troppo sotto gamba. Ecco, dunque, tutti i dettagli nel merito di questo tema.
La raucedine: ecco di cosa si tratta nello specifico
Nel corso della vita è possibile vivere più di una volta quella situazione in cui la voce inizia ad abbassarsi gradualmente e in cui, in contemporanea, si percepisce un fastidio alle corde vocali che rende abbastanza difficoltoso parlare come al solito. Tale condizione comporta dunque quello che in linguaggio scientifico viene chiamato arrochimento della voce, sintomo di una serie di patologie che riguardano la laringe.
Nel nostro corpo, quest’ultima è proprio la parte deputata alla fonazione, cioè all’emissione dei suoni: essa si trova nel collo, incastrata fra la faringe e la trachea, e si presenta come una sorta di cilindro cavo. La forma particolare di quest’organo è dovuta alle 11 cartilagini (di cui 5 principali) che la compongono.
In ogni caso, l’arrochimento può anche essere dovuto ad un malfunzionamento delle nostre due corde vocali: si tratta di una sezione in particolare della sopracitata laringe che vibrando crea suoni più o meno acuti a seconda di quanto saranno in tensione i muscoli dell’organo stesso.
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Risulta quindi piuttosto scontato come un uso prolungato della voce/delle corde vocali possa essere la principale causa del disturbo, che solitamente si risolve nel giro di poco tempo.
Come si manifesta questa condizione e chi sono i soggetti a rischio
Proprio come qualunque altra condizione fisica, anche questo tipo di disturbo della fonazione si può presentare in diverse forme e con svariati livelli di gravità . Si può infatti presentare uno scenario in cui una persona percepisce soltanto una sorta di leggero prurito in gola, altre volte invece può succedere che questa condizione sia talmente pronunciata da portare addirittura all’afonia, ovvero all’impossibilità totale di produrre qualunque suono. In questo secondo scenario il paziente sarà letteralmente impossibilitato a parlare, visto che dalla sua bocca non uscirà alcun suono distinguibile (o quasi).
Trattandosi di un disturbo che si manifesta soprattutto negli individui che tendono ad utilizzare molto di più la voce rispetto agli altri è possibile che questa condizione si presenti in modo particolare nei cantanti e nei coristi, la cui attività lavorativa è certamente un importante fattore di rischio.
Comunque sia, questo tipo di lavoratori sono perfettamente consapevoli di quanto le loro corde vocali siano preziose e, per questo, sono sovente seguiti da un team di professionisti che sarà in grado di aiutarli nel recuperare una normale fonazione nel più breve tempo possibile. Quello che succede più frequentemente è che gli artisti che si devono esibire sul palco completino una serie di esercizi di respirazione diaframmatica che permettano loro di cantare anche nei momenti più difficili. Molto importante in questo contesto è riposare la voce il più possibile, alternando tali esercizi con delle pause ad hoc per non stressare troppo il prezioso organo interessato.
Chiaramente, non sono soltanto le persone che più usano la loro vocalità per il loro lavoro ad essere interessate da questo fenomeno. Si pensi ad esempio a tutti gli individui che quotidianamente hanno a che fare con il pubblico, come i commessi, gli operatori di call center, i responsabili dell’accoglienza in reception negli hotel, che giocoforza sono costretti a parlare per ore e ore magari in ambienti dove l’acustica li obbliga ad alzare il volume della voce.
Molto comune, ovviamente, che questo tipo di fenomeno interessi anche i bambini più piccoli, abituati a divertirsi all’aperto e spesso e volentieri a urlare con i loro compagni di gioco.
Il ruolo di una corretta diagnosi
Come accennato in precedenza, le situazioni in cui questa patologia può manifestarsi sono varie e sono strettamente legate alle abitudini di ogni singolo individuo
Risulta comunque assolutamente cruciale identificare fin da subito quali possano essere state le ragioni dietro al manifestarsi della raucedine, per poter attivarsi rapidamente con il trattamento più adeguato. Si è già detto, ad ogni modo, che la stragrande maggioranza delle persone soffre di questa condizione per cause che sono assolutamente benigne.
Nel caso in cui la condizione dovesse protrarsi nel corso del tempo di solito è necessario seguire il paziente sviluppando un semplice percorso di rieducamento vocale e comportamentale, dove il riposo dell’organo interessato (ovvero la laringe) è centrale.
Può per esempio presentarsi un paziente affetto da questa condizione come diretta conseguenza di un’altra patologia, il reflusso gastroesofageo: in un simile scenario basterà per esempio consigliare al diretto interessato di modificare le proprie abitudini alimentari, riducendo quanto più possibile l’ingerimento di sostanze piccanti o stimolanti (come il caffè) e evitando di coricarsi subito dopo i pasti.
Solitamente, trattandosi di un disturbo transitorio della durata di 4 o 5 giorni al massimo, basta applicare il buon senso: nel caso di persone abituate a fumare, per esempio, risulterà necessario diminuire drasticamente il consumo di sigarette (un’abitudine, quest’ultima, che com’è noto ha moltissime altre conseguenze negative).
Altre volte invece le cause dietro al disturbo possono essere organiche ed essere di conseguenza legate a infiammazioni vere e proprie: qui, sotto consiglio del proprio medico di fiducia, potrà rivelarsi preziosa l’assunzione di farmaci specifici come gli antinfiammatori, che andranno a curare la radice del problema eliminando al contempo anche eventuali tosse e mal di gola correlati.
Le altre cause possibili
Quello che accade più spesso è che questa condizione si manifesti come diretta conseguenza di altre malattie che riguardano l’apparato respiratorio. Non è infatti raro che un abbassamento di voce si presenti in concomitanza con un generale stato influenzale, con l’influenza, con la tosse, con il raffreddore e con altri vari tipi di infiammazioni come la lariginite, la tracheite, la bronchite.
Per il resto, proprio come accade per l’influenza stagionale, questo tipo di patologia può presentarsi anche sulla scia di una precedente infezione da Covid-19: il virus, si sa, riesce con le sue varianti Omicron e Kraken oggi molto comuni a diffondersi nelle vie respiratorie interessando anche la mucosa della laringe.
Attenzione alle forme più pericolose
Il quadro generale che si presenta è dunque quello di una condizione passeggera di cui non bisognerebbe, di solito, preoccuparsi più di tanto.
Tuttavia, è necessario tenere monitorata con attenzione la situazione nel caso in cui l’arrochimento della voce si dovesse protrarre più del previsto: può infatti succedere che dietro questa patologia si nascondano situazioni più complesse e delicate.
Sarà dunque fondamentale affidarsi ad un esperto otorinolaringoiatra per verificare la presenza eventuale di neoplasie, lesioni benigne, polipi o noduli sospetti, da rimuovere se necessario tramite un’operazione chirurgica. Non è infatti da escludere in questi casi la possibilità che in queste aree del nostro corpo si formino cellule tumorali vere e proprie.
Se invece si presenta il caso di una condizione nata per un uso scorretto e prolungato della voce si potrebbe banalmente pensare di affidarsi un logopedista che possa aiutare il paziente ad allenare correttamente il suo apparato fonatorio per aiutarlo a tornare a una situazione di normalità .
I rimedi naturali
La sala chirurgica dovrebbe dunque essere davvero l’ultima spiaggia per chi soffre di una condizione simile, visto e considerato quanto lieve possa essere e soprattutto per quanto tempo si possono manifestare le sue (pur antipatiche) conseguenze.
Solitamente un semplice rimedio naturale può essere la migliore delle soluzioni possibili. In tutte le farmacie e parafarmacie sono da questo punto di vista disponibili diversi prodotti e preparati perfetti che possono rimettere in sesto il paziente in tempi molto brevi.
Una prima idea potrebbe essere l’utilizzo dell’erisimo, anche chiamato “erba dei cantanti”. Si tratta di una pianta medicinale acquistabile nel formato di estratto fluido o in tintura madre che, disciolto in acqua calda, può avere importanti benefici per la nostra gola, con un’azione antinfiammatoria ed emoliente. L’erisimo, inoltre, può anche essere utilizzato in forma pura per effettuare dei gargarismi, o eventualmente come collutorio.
Altre soluzioni possibili sono ad esempio la mirra, disponibile nei punti di vendita in formato pasticche per la gola o in spray, ma anche le tisane a base di prodotti specifici con proprietà benefiche per le vie respiratorie come la liquirizia e l’altea.
Anche in questo caso prevenire è sempre meglio che curare: al di là del prendersi cura della propria voce sarà sempre molto utile seguire uno stile di vita il più possibile sano, evitando di consumare bevande alcoliche, tenendosi distanti dall’esposizione a sostanze irritanti (come certi prodotti chimici, vernici eccetera) e ricordarsi dell’importanza dell’idratazione.
Bere molta acqua, utilizzare un umidificatore in casa e effettuare suffumigi all’occorenza può aiutare a mantenere bene lubrificata la gola.