Il bergamotto nel Seicento conquistò la corte di Re Sole. Famoso per l’uso in profumeria, oggi è olio essenziale utile tanto in cucina che nei prodotti per la pulizia. Ecco i tanti usi e le proprietà di questo frutto raro e protetto dalla Dop.
Dalla corte di Re Sole a Versailles a uno dei prodotti simbolo del made in Italy: il bergamotto di Reggio Calabria è oggi un marchio tutelato dalla Dop (Denominazione di origine protetta). Impiegato in numerose produzioni (dalla celebre acqua di Colonia al liquore Bergamino tipico calabrese), il Consorzio di tutela del bergamotto di Reggio Calabria definisce questo frutto l’altra rivoluzione del Settecento; una rivoluzione olfattiva e di gusto, poiché l’acqua di bergamotto in breve tempo sostituì i profumi forti e speziati usati in quell’epoca. Spruzzarne l’essenza sulle tempie, sul corpo e sugli abiti diventò una procedura indispensabile dell’igiene mattutina di regnanti e nobili di tutta Europa.
Ma come nasce questo frutto, come si consuma e quali proprietà nutrizionali possiede il bergamotto?
Che cos’è il bergamotto
Il bergamotto è il frutto del Citrus bergamia, una specie appartenente alla famiglia delle Rutaceae dall’origine ancora incerta. Il bergamotto è coltivato in Calabria e se ne conoscono tre varietà principali:
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- Il femminello;
- Il castagnaro;
- Il fantastico.
Le proprietà nutrizionali
I Una volta “sezionato” questo frutto dal sapore unico, dal retrogusto acre di un limone si trova che è formato per l’80% circa di acqua. Un frutto medio apporta appena 42 calorie ed è costituito da:
- 10,7 g di carboidrati (8,48 g di zuccheri, 1,4 g di fibre e 0,65 g di proteine);
- 0,25 g di grassi (0,031 g saturi; 0,052 g polinsaturi e 0,048 g monoinsaturi);
- Vitamina C (contribuisce per il 36% del fabbisogno giornaliero in una dieta da 2000 calorie);
- Vitamina A (11% del fabbisogno giornaliero in una dieta da 2000 calorie);
- 133 mg di potassio;
- 2 mg di sodio;
- Calcio (3% del fabbisogno giornaliero in una dieta da 2000 calorie);
- Ferro (1% del fabbisogno giornaliero in una dieta da 2000 calorie).
Il bergamotto è inoltre fonte di acido citrico, magnesio e flavonoidi.
Quali sono i benefici del bergamotto?
Recenti ricerche scientifiche hanno associato al bergamotto la potenziale capacità di ridurre i livelli di colesterolo LDL, quello comunemente definito “cattivo”. La sua efficacia sembrerebbe essere addirittura paragonabile a quella delle statine, farmaci di elezione per il controllo del rischio cardiovascolare.
In effetti fra i benefici attribuiti al bergamotto viene citato l’aiuto nella lotta contro il colesterolo, ma sembrerebbe che questo agrume sia utile anche per tenere a bada i trigliceridi e, più in generale, per proteggere la salute del cuore.
Il bergamotto combatterebbe i problemi ossei, muscolari e contrasterebbe i radicali liberi, essendo un antiossidante.
Come si mangia
Secondo alcuni studi i benefici del bergamotto nella lotta contro il colesterolo e protettivi per la salute del cuore non deriverebbero dal consumo alimentare del frutto, ma dall’uso dell’olio essenziale ricavato dalla sua buccia, le cui applicazioni spaziano soprattutto nei campi dell’aromaterapia e della cosmetica.
Allo stato attuale il bergamotto può essere consumato in diverse modalità.
- Come aromatizzante
Quando il frutto è maturo, la parte gialla può essere utilizzata per estrarre l’olio essenziale impiegato come aromatizzante.
La cascola dei frutti immaturi che cadono dalla pianta perché scottati dal sole viene comunemente chiamata bergamottella, ed è utilizzata per la produzione di oli essenziali poco pregiati (nero o essenza di bergamottella a seconda del grado di maturazione raggiunto), più ricchi in linalolo rispetto all’olio essenziale di bergamotto.
- Canditi e profumi
La parte verde del frutto immaturo viene impiegata per farne dei canditi e per estrarre l’olio essenziale impiegato in profumeria.
- Liquori al bergamotto
La parte verde viene utilizzata per la produzione di alcuni liquori e per ottenere un’essenza che viene denominata Neroli o Nero di bergamotto.
La buccia viene messa a macerare in alcool etilico e costituisce la base del liquore denominato bergamino o bergamello.
Molto noto è il Bergamino, composto per il 15% di frutto intero e fino al 40% di alcool. Questo distillato ha ottenuto la qualifica di prodotto agroalimentare tradizionale.
In commercio si può reperire anche l’amaro al bergamotto, prodotto con erbe aromatiche e ad elevata percentuale alcolica.
Infine, si trovano anche digestivi al bergamotto, detto anche Amarotto, questo a bassa percentuale alcolica.
Al nord si possono trovare grappe aromatizzate al bergamotto.
- Succo di bergamotto
Il succo ricavato dal bergamotto maturo (giallo) è usato, a volte e in piccole quantità, dall’industria dei succhi di frutta per la sua nota amara.
Viene utilizzato anche come amaricante nei succhi di altri agrumi. Viene venduto in bottiglia di vetro da solo o mescolato col melograno.
- Spicchi da tè
I frutti non sono gradevoli da mangiare senza prima esser stati lavorati. L’unico utilizzo del frutto quasi maturo o maturo è in spicchi che sostituiscono il limone nel tè.
- Mangime per animali
Dai semi nasce il bergamotto selvaggio, usato a volte come porta innesto al posto dell’arancio amaro. Il frutto intero può essere candito. La polpa e gli scarti della buccia, che vengono chiamati “pastazzo”, sono usati come alimento concentrato per gli animali d’allevamento, come suini o bovini da carne e latte.
- Carta da dolci e souvenir
La buccia intera del bergamotto viene impiegata al posto della carta da dolci, o per alcuni prodotti artigianali per realizzare souvenir (è il caso delle famose tabacchiere).
- Profumi e dopobarba
Il bergamotto si trova in commercio come olio essenziale, ossia un’essenza defurocumarinizzata con acqua di Colonia e profumo di bergamotto.
Dal libro “Gli oli eterici” (Die etherischen Öle) si evince che il bergamotto come olio essenziale e profumo sia stato introdotto fra il 1672 e il 1708. Nei registri commerciali dedicati all’Eau de Cologne della ditta profumiera Johann Maria Farina gegenüber dem Jülichs-Platz si trovano testimonianze dell’acquisto di bergamotti a partire dal 1714.
Dal momento in cui il bergamotto viene nominato, precisamente nel 1750 quando venne piantato da un certo Nicolo Parisi, l’olio di bergamotto è divenuto una componente essenziale per l’industria profumiera e, in particolare, dona all’Acqua di Colonia la sua fragranza tipica.
La raccolta ha come fine quasi esclusivo la produzione dell’essenza. L’olio eterico di bergamotto viene ricavato dalla buccia del piccolo frutto giallo-arancio. Originariamente i frutti venivano pressati a mano (sfumatura), successivamente con presse di legno, mentre oggi il processo è stato meccanizzato.
Per produrre un litro d’olio sono necessari 200 chili di bergamotti.
- Crema al bergamotto
La crema di bergamotto viene ottenuta da un infuso di scorze di bergamotto e crema di latte.
- Nelle ricette
Su internet sono reperibili numerose ricette che contengono il bergamotto come aromatizzante o ingrediente principale.
Sul sito ufficiale del Consorzio di Tutela del Bergamotto di Reggio Calabria sono riportate alcune ricette dolci e salate della tradizione, come la Bavarese al bergamotto o il pesce spada marinato e caponata al bergamotto.
In queste e altre ricette tradizionali la scorza trattata viene messa in salamoia e poi unita al succo, e utilizzata per aromatizzare primi e secondi piatti, ma anche dolci come la celebre Torta Nosside.
Altri prodotti dolciari ricavati dal bergamotto sono le caramelle e le scorzette candite.
L’aroma dell’olio di bergamotto è utilizzato per aromatizzare il tè, nella variante denominata Earl Grey, o per ricavarne un profumato e raffinato sorbetto.
- Bevande gassate
Tra le numerose bevande gassate in bottiglia e lattina prodotte negli ultimi anni troviamo il Bergò, il Bergotto, il Bergood, il Gramotto (può contenere anche melagrana) e la Calafrica (con mela).
Che gusto ha il bergamotto?
L’olio essenziale di bergamotto ha un odore persistente e penetrante, delicato, annulla quello degli altri profumi. Ha un sapore deciso.
In Calabria si usa mettere un bergamotto intero nel frigorifero raschiandone la buccia con una forchetta periodicamente ogni due settimane, per eliminare i cattivi odori.
“Detersivo” naturale
Con il bergamotto si possono ricavare detersivi naturali. È talmente forte e deciso che è sufficiente qualche goccia di essenza nella vaschetta dei caloriferi o nella bacinella del liquido per lavare i pavimenti per aromatizzare per alcuni giorni gli ambienti.
L’essenza defurocumarinizzata è un ottimo pulente da colle sintetiche, grasso e catrame.
I rischi della crema abbronzante
L’olio essenziale di bergamotto veniva utilizzato in Calabria negli anni ’60 del Novecento come crema abbronzante per via della presenza di sostanze bergaptene, che stimolano la produzione di melanina. Tuttavia questa pratica è ritenuta rischiosa, tanto è vero che queste sostanze sono considerate cancerogene e sono state bandite dai filtri solari negli Stati Uniti dopo il 1995 a causa di numerosi casi di melanomi maligni con esito fatale.
Gli psoraleni vengono ora usati solo nel trattamento di alcune patologie, come nella terapia PUVA.
È preferibile acquistare in farmacia o in erboristeria l’essenza defurocumarinizzata, processo che riduce notevolmente il bergaptene.
Inoltre, il bergamotto può interagire con farmaci che aumentano la sensibilità della pelle alla luce, soprattutto se utilizzato sulla pelle sotto forma di olio. In questi casi è controindicato.
Quando si mangia
La stagione del bergamotto inizia ad ottobre e finisce a marzo. In questo periodo di tempo è possibile reperirlo fresco. Purtroppo il bergamotto è anche soggetto a contraffazione, soprattutto quello distribuito in olio essenziale. Anche per questo motivo è stato inserito nel circuito del consorzio e tutelato dalla Dop. Basti pensare che l’essenza genuina di bergamotto prodotta annualmente ammonta a non più di 100 tonnellate.