Boomerang antifrode: se la Sim non è intestata a te, la portabilità si paga

PORTABILITà SIM

Centinaia di migliaia di consumatori bloccati nella portabilità del numero: le nuove regole Agcom stanno ostacolando la migrazione. E ora alcuni operatori fanno pagare fino a 10 euro per il subentro

Le norme antifrode per evitare “clonazioni” di Sim E finti proprietari volute giustamente dall’Agcom ed entrate in vigore a novembre rischiano di essere un boomerang per gli utenti in caso di portabilità del numero. I tempi di migrazione a caccia di convenienza – in genere sempre da operatori più grandi a quelli più piccoli – negli ultimi mesi si sono allungati a dismisura e troppe utenze sono state bloccate in fase di portabilità. I problemi sorgono quando il proprietario non corrisponde con l’utilizzatore, anche all’interno della stessa famiglia con il papà che ha dato al figlio una Sim attivata in passato.

Le nuove misure antifrode prevedono che, qualora la Sim oggetto della migrazione non sia intestata a chi chiede la portabilità, occrre una prima avviare un subentro. Qui si creano due problemi: il primo – oneroso – è che questa pratica prima del tutto gratuita, ora viene fatta pagare fino a 10 euro dall’operatore che si sta per lasciare. La seconda è la presenza fisica richiesta (pensiamo agli studenti fuori sede costretti a spostarsi per formalizzare questa pratica) al proprietario e all’utilizzatore chiamati a ratificare il passaggio di proprietà prima di procedere alla portabilità.

Il subentro? C’è chi lo fa pagare

Contro la delibera dell’Agcom Iliad, Fastweb e CoopVoce sono ricorsi in via d’urgenza al Tar del Lazio che però non l’ha accolto.

Francesco Luongo, portavoce del Movimento difesa del cittadino, attento conoscitore del mondo delle Tlc, è stato tra i primi a denunciare le storture delle nuove regole dalle colonne di Domani: “Gli operatori se ne approfittano facendo pagare il subentroprima non necessario alla portabilità – anche 10 euro: cifra del tutto ingiustificata se si considera la semplicità di questa procedura”.

“La finalità è corretta e condivisibile ma l’applicazione della delibera sta provocando qualche difficoltà“, spiega al Salvagente Mauro Vergari responsabile Adiconsum Nuove tecnologie. “Le nuove regole favoriscono la sicurezza e in Italia c’è un enorme numero di Sim dove l’utilizzatore non corrisponde al proprietario. Detto questo è vero che alcune procedure si sono burocratizzate e stanno rallentando la portabilità“.

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“La presenza fisica? Basterebbe un’autodichiarazione”

Il subentro inoltre in base alle nuove regole deve avvenire alla presenza fisica del proprietario e del subentrante. E questo può provocare problemi e lungaggini qualora i due risiedano in due diverse città, come nel caso dei studenti fuori sede. Come ovviare a questo problema? Risponde Vergari: “Basterebbe una dichiarazione del proprietario, allegando il documento di identità, che autorizza l’utilizzatatore a subentrare nella proprietà della Sim. Così si risolverebbe il nodo della co-presenza”.