Cari lettori,
l’ultimo giorno dell’anno è in genere l’occasione per fare bilanci. E noi di Test-Salvagente vorremmo cominciare dalla coda, dai ringraziamenti a voi lettori e utenti del nostro sito e canali social che ci avete consentito di diventare un punto di riferimento, sempre più visibile e riconosciuto, nel poco frequentato mondo dell’informazione al consumatore.
La crescita delle copie vendute in edicola e soprattutto degli abbonamenti – che continuano, mese dopo mese a incrementarsi, senza flessioni – è un bel segnale di vitalità. Uno dei pochi, in un panorama come quello dell’editoria particolarmente avaro di soddisfazioni. Altrettanto brillanti sono i numeri che abbiamo raggiunto sul web: 15mila followers su facebook, 2mila circa su twitter, più di 2 milioni di pagine lette in un anno, sono risultati che danno il senso di quanto valesse la pena scommettere – come abbiamo fatto circa un anno e mezzo or sono – su un giornale che rilanciasse la storica esperienza del settimanale il Salvagente. Un progetto ambizioso sul quale si è speso senza riserve il nostro editore, Matteo Fago, garantendo la nostra mai condizionata libertà di azione e appoggiando anche progetti ambiziosi come quello delle guide gratuite che hanno avuto un grandissimo successo. Qualcuno, nei giorni scorsi, mi ha confessato di aver guardato all’evoluzione di questo giornale con un misto di stupore e soddisfazione per aver intuito un filone che proprio nel 2016 è diventato molto popolare e frequentato: quello delle inchieste alimentari. “Siete stati bravi – mi confidava – ma anche molto fortunati a scegliere questo tipo di informazione”.
Apprezzo e ovviamente incasso i compimenti con soddisfazione ma non condivido interamente l’analisi. Il gruppo di giornalisti che ha partecipato a questa esperienza è stato certamente molto tenace a sollevare e non mollare temi emergenti come il glifosato (una sostanza praticamente sconosciuta fino a pochi mesi fa, oramai diventata fonte di discussione e polemiche un po’ ovunque), l’olio di palma, il tri- closan, la qualità e la contaminazione di cibi fondamentali per la dieta italiana, come pasta, pesce, salse di pomodoro. Ma la fortuna c’entra poco. Eravamo e siamo ancora convinti, che in questo campo ci sia carenza di un’informazione libera e imparziale e ci sia bisogno di un alleato quotidiano dei consumatori contro ogni tipo di truffa e disinformazione.
Un “salvagente” in grado di fare i nomi, proprio quello che le tante trasmissioni che girano da mesi intorno a questi temi, non possono o non vogliono fare. Non a caso, proprio un anno fa abbiamo recuperato nella nostra testata il nome a cui tutti noi tenevamo moltissimo, quel Salvagente che ha fatto la storia in oltre 20 anni di presenza nelle edicole. E che diventerà sempre più centrale nella nostra esperienza.
In qualche caso abbiamo fatto scuola, e questo ci rende orgogliosi. È successo sull’extravergine, tanto per fare un solo esempio. Certo, questo lavoro a volte ci è costato caro (le querele dei grandi produttori ci accompagneranno per anni) ma tant’è, l’informazione libera ha i suoi costi. In qualche caso, invece, abbiamo incontrato aziende disponibili a discutere e cambiare. È la storia della petizione sul triclosan che si è chiusa con una bella sfilza di successi. Mattoncini dai quali ripartiamo coscienti che un giornale come il nostro debba restare sempre in movimento e rilanciare continuamente. Con l’ambizione di avervi sempre al nostro fianco. Buon 2017 a tutti voi!
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