I costi per il Pos sono ora più bassi. A dirlo è un recente studio di SosTariffe che evidenzia come l’Italia ha una media più bassa rispetto all’Unione europea.
La diminuzione dei costi per il Pos è una realtà . Stando agli ultimi dati, il canone mensile è in calo del 63% e si riducono anche le commissioni sui pagamenti. I dati arrivano dall’Osservatorio Confrontaconti e da SOStariffe.it, che hanno analizzato i dati degli ultimi 5 anni.
Secondo il report la spesa iniziale per il canone mensile per il Pos è sceso da 22,82 euro a 6,60 euro. Di conseguenza, si registra un meno 63%. Per lo studio sono state prese in considerazione aziende, esercenti e professionisti che hanno avuto l’obbligo del Pos.
Quanto costa il Pos agli esercenti
La commissione per chi riceve denaro con il Posè dell’1% in media, Per le carte bancomat, la commissione è del 20% in meno. In più, per ogni diniego all’uso del pagamento tracciato c’è una sanzione amministrativa di 30 euro più il 4% del valore della transazione.
In Italia la commissione media è inferiore alla media europea, che si aggira intorno al 1,2%. Negli Stati Uniti, la commissione supera il 2%. Il canone mensile cambia in base all’offerta del proprio istituto di credito. Non ci sono solo le soluzioni bancarie. Infatti, in commercio ci sono le soluzioni come Nexi, Satispay e Sum up.
Nel primo caso, c’è un app integrata e le commissioni per pagamenti fino a 10 euro vengono rimborsate. Satispay consente all’esercente di non pagare le commissioni sotto i 10 euro e per quelle superiori la commissione fissa a 20 centesimi. Per Sum up, invece, la commissione fissa è dell’1,95% sulle singole transazioni, ma non è necessario l’abbonamento alla macchina Pos.
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Chi paga la commissione
Le commissioni sono a carico dell’esercente, dell’azienda o comunque di chi ha un contratto con la banca per l’utilizzo del Pos. Oltre alle commissioni, l’esercente è tenuto a pagare il costo di installazione e il canone mensile dove presente.
Qual è la cifra minima da accettare con il Pos
La normativa di riferimento stabilisce che, se richiesto dal cliente come modalità di pagamento, c’è l’obbligo di utilizzo del Pos con un acquisto minimo di 5 euro. Quindi l’esercente non può sottrarsi dall’obbligo. Può, però, chiedere al cliente se ha a disposizione la cifra in contanti. Se il cliente si rifiuta, scatta comunque l’obbligo all’utilizzo del Pos.
Come funzionano le commissioni
La commissione è un pagamento che l’istituto di credito richiede all’esercente per poter effettuare la transazione. Per evitare di pagare troppe commissioni, è importante verificare nel contratto con il canone del Pos se c’è un tetto massimo di incassi annuali.
Infatti, se si supera una certa soglia indicata nel contratto si rischia di avere una commissione più alta per i pagamenti successivi. In più, ci sono dei vincoli contrattuali. Il contratto può prevedere l’utilizzo del Pos per un certo numero di mesi. Infine, non è detto che il Pos accetti tutte le carte di credito. Quindi può capitare che la carta non venga accettata perché appartiene a un circuito che non è in convenzione con l’istituto di credito.