Cani guida per non vedenti: come farne richiesta

cani guida

I cani guida rientrano a tutti gli effetti nella categoria “animali da assistenza” per il loro ruolo cruciale nell’aiuto e nel sostegno di persone affette da cecità e di individui ipovedenti

Nonostante sembri un servizio di recente introduzione, la letteratura, opere d’arte e xilografie farebbero risalire l’impiego di animali da assistenza alla metà del XVI secolo. La prima vera scuola di addestramento per cani guida è nata più tardi in Germania, durante la prima guerra mondiale, allo scopo di assistere i veterani di guerra rimasti ciechi durante il conflitto.

È chiaro che un cane guida possa fornire un sopporto inestimabile a persone con cecità e ipovedenti, motivo per il quale la legge italiana garantisce il loro accesso in qualsiasi luogo pubblico. La legge in merito è la n.37 del 14 febbraio 1974, che stabilisce:

  • La libertà di accesso del cane guida in qualsiasi esercizio aperto al pubblico
  • L’esonero dell’obbligo di portare la museruola
  • L’esenzione del padrone dal portare palette e sacchetti per le deiezioni
  • L’esonero per i cani guida dal pagamento del biglietto su mezzi pubblici
  • Sanzioni, dai 500 ai 2500 euro, per chi impedisca l’accesso ai cani guida in luoghi pubblici

Come fare richiesta per avere un cane guida?

La prima cosa da fare per ottenere un cane guida è fare richiesta presso un apposito centro di addestramento presente nella Regione di residenza del richiedente. Il periodo di addestramento di un cane guida richiede circa 18 mesi, ed un costo che si aggira tra i 15 e i 20mila euro. Durante questa prima fase si procede con la compilazione di un modulo in cui verranno indicate:

-generalità del richiedente

-eventuale frequenza di una scuola per non vedenti e capacità di leggere la scrittura Braille

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-dichiararazione di aver avuto o meno un cane guida in passato

-le certificazioni che attestino il grado di invalidità/ handicap

Il richiedente deve inoltre manifestare la volontà esplicita di prendersi cura del cane guida, di occuparsi del suo mantenimento e garantirgli una sistemazione idonea. Una volta che sia stata dichiarata l’idoneità da parte del centro di addestramento, il richiedente accede ad un periodo di prova in cui sarà affiancato da un professionista. Bisogna sapere che il processo di abbinamento cane guida-persona con cecità è estremamente meticoloso, e viene eseguito sulla base di un colloquio previo, delle caratteristiche di personalità del richiedente, delle sue esigenze fisiche, dei suoi stili di vita e del suo livello di mobilità.

Qualora il periodo di affidamento si concluda positivamente, il cane guida viene ufficialmente assegnato alla persona che ne ha fatto richiesta.

Cani guida: le razze più adatte e il loro ruolo

Almeno su base teorica qualsiasi razza di cane, in seguito ad addestramento specifico, potrebbe potenzialmente divenire un cane guida. Tuttavia, le ricerche in merito hanno dimostrato che siano preferibili razze di media statura (non troppo grandi, né troppo piccoli), non eccessivamente vivaci e che non siano cani da caccia. Le razze consigliate e quindi più frequentemente utilizzate sono quindi Labrador, Golden Retriever, pastori tedeschi e australiani.

Ma qual è il ruolo dei cani guida?

I cani guida sono addestrati per avere un ottimo orientamento nello spazio, per proteggere il padrone e riconoscere eventuali pericoli, nonché condurlo verso percorsi memorizzati. Com’è noto vivere in compagnia di un animale domestico può apportare numerosi benefici; numerose ricerche empiriche hanno inoltre dimostrato l’importante impatto psicologico positvo che può avere un cane guida sulla persona affetta da disabilità. Questi effetti si manifestano con riduzione dell’ansia, della depressione, della solitudine e dello stress, con importanti ricadute positive anche a livello cardiovascolare. In linea generale, quindi, oltre a garantire una migliore mobilità fisica, hanno un ruolo di sostegno emotivo non indifferente.