Dopo qualche mese è già stato interrotto. Il programma straordinario di ricerca dei residui di glifosato negli alimenti statunitensi, lanciato a inizio anno dopo le tante critiche di chi rimproverava alle autorità americane di non aver mai controllato quanto rimanga nei cibi del diserbante più utilizzato al mondo, è stato ufficialmente stoppato dalla Fda (la Food and drug administration, l’autorità che controlla, tra l’altro, gli alimenti).
Uno stop sospetto
Uno stop sospetto, se non altro perché arriva in un momento cruciale, quello in cui l’Epa (l’ente di protezione ambientale) sta
concludendo la valutazione dei rischi per il glifosato e deve decidere se imporre nuovi limiti per il pesticida.
L’agenzia federale per motivare la sospensione ha spiegato che la ricerca dei residui di glifosato ha creato confusione, disaccordi e molte difficoltà per stabilire una metodologia standard da utilizzare nei diversi laboratori statunitensi dell’agenzia. Ci sono stati addirittura problemi sulle attrezzature utilizzate, con alcuni laboratori che chiedevano strumenti più sensibili.
Il portavoce della Fda, Megan McSeveney ha confermato la sospensione delle analisi e ha detto che l’agenzia non è sicura di quando si potrà riprendere il lavoro.
Ma le prime analisi erano allarmanti
I documenti ottenuti dalla agenzia attraverso il Freedom of Information Act mostrano come abbia già testato mais, soia, frumento, orzo, barbabietole da zucchero, riso e anche campioni di popcorn giallo e “popcorn bianco biologico”
All’inizio di quest’anno, uno dei chimici di alto livello dell’Agenzia aveva riferito i primi risultati ottenuti. Alcuni campioni di miele contenevano livelli di residui ben oltre il limite consentito nell’Unione europea. Una notizia che aveva agitato i consumatori americani, visto che negli Usa non c’è alcuna tolleranza legale per glifosato nel miele.
McSeveney detto che i risultati preliminari hanno mostrato violazioni dei livelli di tolleranza di legge consentiti per glifosato negli alimenti testati. Ma non ha fornito altri dettagli.
Monsanto all’inizio di quest’anno aveva invece dichiarato che nessun dato ha mai superato i livelli di residui consentiti e si era detta fiduciosa che i test della Fda avrebbero ribadito la sicurezza del suo erbicida.
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