Secondo l’Istat, circa i due terzi delle risorse destinate alla famiglia e infanzia sono rappresentante dal cosiddetto bonus Irpef 80 euro, ma metà di questa spesa viene erogata a famiglie con redditi medi e medio-alti.
“Questi dati confermano la bontà della richiesta dell’Unc di commisurare tutti i bonus elargiti in base al reddito Isee: dal bonus di 80 euro alla quattordicesima, dal bonus bebè a quello per gli asili nido” dichiara Massimiliano Dona, segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Non è solo un fatto di giustizia sociale. Se gli aiuti vengono dati, invece che ai 4,6 mln di poveri assoluti o agli 8,3 mln di poveri relativi, a chi non ha alcun problema ad arrivare alla fine del mese, i soldi non entreranno nel circolo economico attraverso i consumi e la crescita resterà al palo” conclude Dona.
Osservazioni di buon senso, aggiungiamo noi, che difficilmente entreranno a far parte della logica di questi provvedimenti. Come ha appena dimostrato anche il bonus cultura elargito ai diciottenni in questi giorni.