È facile immaginare come il vaccino anti-covid abbia portato un grande sollievo alle persone estremamente fragili e ai loro congiunti. Per questo è altrettanto semplice capire la preoccupazione e la rabbia di Roberto Catalano, che da giorni prova invano a prenotare la terza dose di vaccino per il padre 87enne, e si trova bloccato da un assurdo scaricabarile tra regioni e ministero. Il padre del nostro lettore è residente in Molise, ma vive in Lombardia con il figlio.
Il problema con la residenza
“È stato già contattato dalla regione Molise per fare la somministrazione della terza dose – spiega il nostro lettore – abbiamo fatto presente che lui attualmente si trova in Lombardia, quindi la regione Molise ci ha chiesto di contattare la regione Lombardia per prenotare la terza dose in Lombardia”. A quel punto Roberto contatta la regione Lombardia che gli fa fare la procedura di prenotazione on line con accredito fuori regione. “Ma alla fine della procedura si può prenotare solo nel caso in cui si tratti di somministrazione di prima o seconda dose, la terza dose non è prevista dalla procedura on line” spiega Roberto, che ci mostra anche un video in cui prova a effettuare la prenotazione e si trova, effettivamente, di fronte a un menù a tendina che indica solo la scelta tra “prima dose” e “seconda dose”.
La telefonata al 1500
Roberto, preoccupato per la protezione dal virus del padre, che dopo mesi dalla seconda dose rischia di abbassarsi troppo, non demorde: “Abbiamo provato a richiamare la regione Lombardia la quale ci ha detto di presentarsi direttamente ad un hub vaccini, e chiedere di fare direttamente il vaccino senza prenotazione. Così abbiamo fatto oggi ma presso il Centro vaccini c’è stato detto che non era possibile procedere a fare la terza dose senza prenotazione, e ci fatto chiamare il numero verde 1500 del Ministero della Salute”. Dal numero verde rispondono che non c’è una procedura precisa e invitano a chiamare la regione Lombardia o la regione Molise, cioé sostanzialmente a tornare al punto di principio.
Un labirinto senza uscita
“Abbiamo richiamato nuovamente regione Molise – continua Catalano – facendo presente che abbiamo già fatto tutte queste cose e ci hanno detto che loro altre soluzioni non ne hanno, ci hanno fatto chiamare nuovamente la regione Lombardia che ci ha rimbalzato nuovamente presso il centro vaccinale, il quale ci ha nuovamente detto di chiamare il Ministero”. Anche questa ennesima telefonata si rivela inutile. Il nostro lettore spiega al Salvagente la sensazione di rabbia e di impotenza: “Noi siamo ancora qui senza poter fare il vaccino a una persona di 87 anni. L’unica soluzione a quanto pare e spostate un anziano in Molise dalla Lombardia”. Un labirinto kafkiano che paradossalmente nega nei fatti quanto le istituzioni ripetono da oltre un anno sulla necessità di vaccinarsi, e che sarebbe risolvibile con una semplice mossa della Regione Lombardia: aggiungere la voce “terza dose” tra le opzioni selezionabili nella procedura di prenotazione on line al vaccino anti-Covid.
AGGIORNAMENTO.
Dopo l’ennesima telefonata, la Regione Lombardia spiega al signor Catalano che purtroppo il Molise non rientra tra le regioni con cui la stessa Lombardia ha un accordo per vaccinare i domiciliati. Rimane però vago il consiglio: “Provi ad andare da una Ats vicino casa e chieda se possono fargli lo stesso il vaccino”.