Profulscarb è un pesticida molto usato, addirittura il secondo dopo il glifosato, in Francia, dove gli apicoltori hanno lanciato un appello per farlo bandire. Sarebbe, infatti, anche responsabilità di questo fitofarmaco, oltre che del cambiamento climatico, il drastico calo di produzione di miele, di tre volta inferiore al 2020.
Le contaminazioni
Come riporta AgriFoodToday, a venire contaminati sono anche le coltivazioni biologiche. Secondo i dati forniti dalla Federazione nazionale dell’agricoltura biologica (Fnab), l’anno scorso il prosulfocarb avrebbe contaminato 14 coltivazioni di grano saraceno biologico, con una perdita di circa 80mila euro. “Essendo altamente volatile, questo erbicida è uno dei più presenti nell’aria, sia in termini di frequenza che di concentrazione. Questo significa che ogni anno un certo numero di colture, pur non essendo irrorate con il prosulfocarb sono comunque contaminate” scrive AgriFoodToday. L’anno scorso i residui trovati sulle colture biologiche hanno superato di 100 volte i livelli massimi autorizzati, da quanto si legge in una dichiarazione congiunta diffusa dalla Federazione Nazionale dell’Agricoltura Biologica (Fnab), Forébio, la Ong Générations Futures.
Il rinnovo e il bando
La scadenza dell’autorizzazione per il profulscarb a livello europeo è prevista per il 31 ottobre 2022. Le organizzazioni agricole chiedono di evitare altri rinnovi. Nel frattempo, hanno scritto a dodici prefetture dipartimentali della Francia, chiedendo un divieto “immediato e temporaneo” dei prodotti a base di prosulfocarb, che può essere attuato per decreto prefettizio in caso di rischio eccezionale e giustificato generato dall’uso di prodotti fitosanitari. La Syngenta Crop Protection, l’azienda che produce il pesticida ha negato l’esistenza di una preoccupazione specifica per le api legata all’uso del prosulfocarb, “evidenziando una collaborazione costante con gli agricoltori al fine di un uso corretto e proporzionato di pesticidi”, scrive AgriFoodToday.
I cittadini hanno parlato chiaro
A fine settembre, l’iniziativa dei cittadini europei intitolata “Salva le api e gli agricoltori” aveva raccolto oltre 1,2 milioni di firme. Tra le richieste una riduzione dell’80% dell’uso di pesticidi sintetici entro il 2030, e una riduzione del 100% entro il 2035. E del resto la stessa Commissione europea, dopo uno studio del maggio 2021 aveva dichiarato: “occorre intensificare gli sforzi, in particolare per far fronte alla perdita di habitat nei paesaggi agricoli e all’impatto dei pesticidi”.