Non aveva mandato ai clienti l’aggiornamento annuale con il riassunto delle offerte attive, per questo Vodafone è stata multata dall’Autorità garante per le comunicazioni con 146mila euro di sanzione.
Le accuse
Nell’ottobre 2020, un operatore concorrente ha segnalato all’Autorità la violazione, da parte di Vodafone, degli obblighi previsti della delibera n. 252/16/Cons, secondo cui il citato operatore “non provvede, nei termini e secondo le modalità previste dalla citata disposizione, a fornire agli utenti, sia di telefonia fissa che mobile prepagata, la comunicazione annuale relativa alle condizioni economiche sottoscritte”. La mancanza di segnalazione avrebbe così l’effetto di limitare la facoltà degli utenti di scegliere l’offerta più conveniente sul mercato in base al proprio profilo di consumo; apportare a Vodafone un vantaggio competitivo derivante dal fatto che questo operatore, a differenza degli operatori che ottemperano alle suddette previsioni, non sosterrebbe i costi connessi all’applicazione di un obbligo regolamentare.
La difesa
Sollecitata dall’Agcom, la compagnia ha risposto che le informazioni riguardanti le condizioni economiche delle offerte sono rese disponibili ai clienti attraverso l’area “Fai da te” del sito dell’operatore, così come comunicato tramite Sms agli utenti che hanno sottoscritto un’offerta prepagata e tramite il documento di fatturazione agli utenti che hanno sottoscritto un’offerta postpagata. E inoltre, attraverso l’area “Fai da te” è possibile accedere al dettaglio delle condizioni economiche delle offerte attive, anche contattando il servizio clienti oppure tramite l’applicazione ufficiale.
Motivazioni non convincenti per l’Agcom
“Sulla base della documentazione acquisita, quindi, si è potuto constatare che Vodafone non invia apposita comunicazione ai propri utenti circa le condizioni economiche sottoscritte, limitandosi a invitare i clienti a consultare l’area personale del sito web tramite l’indicazione di un link in un sms(per gli utenti che hanno sottoscritto un’offerta prepagata) o nel documento di fatturazione (per gli utenti che hanno sottoscritto un’offerta postpagata)” scrive l’Agcom che ha però ritenuto le misure non sufficienti, procedendo all’ingiunzione di pagamento.