Avete presente le bolle di sapone e in generale i giocattoli che contengono liquidi e gel? L’Istituto superiore di sanità – come scrive oggi HelpConsumatori – ha dedicato loro un approfondimento sulla scorta dei controlli effettuati: il 19% dei prodotti analizzati (256 in 5 anni, un campione davvero esiguo) è risultato non conforme per la presenza di germi e batteri. Un dato preoccupane laddove si considera che il liquido microbiologicamente contaminato se ingerito, inalato o entrato in contatto con la pelle o con le mucose, può causare infezioni o malattie. (continua dopo la tabella)
È lo stesso Istituto, infatti, se la carica non desta preoccupazione per gli adulti, “per motivi di ordine comportamentale, ben diverso è lo scenario espositivo dei bambini che possono fare del giocattolo un uso improprio. Inoltre, per motivi di ordine biologico riconducibili a un sistema immunitario in fase di sviluppo – e quindi non ancora del tutto competente – più elevata è la sensibilità dei bambini alle infezioni e maggiore è il rischio associato al contatto con giocattoli che non rispondono a criteri di sicurezza igienico-sanitaria.
Pertanto – suggerisce l’Iss – oltre ad attenti controlli prima dell’immissione sul mercato e prima della loro entrata sul territorio nazionale, soprattutto per alcuni tipi di giocattoli, è opportuno trasmettere e diffondere informazioni utili e facilmente comprensibili per un utilizzo corretto e consapevole di questi prodotti.
Tuttavia, se da un lato l’Istituto auspica – come è giusto che sia – ulteriori controlli, dall’altro ne esegue ogni anno di meno: come si evince dalla tabella, dal 2017 ad oggi i prodotti analizzati sono diminuiti in maniera sistematica. A ciò si deve aggiungere che attualmente non esiste in Italia una normativa che stabilisca quali parametri microbiologici controllare nei liquidi contenuti nei giocattoli, né tantomeno valori soglia a cui riferire le concentrazioni rilevate; per questa particolare tipologia di giocattoli si fa pertanto riferimento a una specifica linea guida europea, che pur avendo subito negli anni varie revisioni, individua alcuni gruppi di microrganismi e alcune specie microbiche patogene, significativi ai fini della verifica della sicurezza microbiologica.
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