È finito in ospedale per aver mangiato uno omogeneizzato al formaggio fuso e prosciutto scaduto da quasi due anni ma acquistato solo il giorno prima in un supermercato della zona. È accaduto ad un neonato veneto: la confezione era stata acquistata il giorno precedente al pasto – racconta il papà al Corriere Veneto – e aggiunge: “Il giorno dopo la mia compagna ha aperto la confezione e ha preparato la pappa con tre quarti di omogenizzato. Ha mangiato verso le 19 e ha finito tutte le pappe. Subito dopo ha iniziato a vomitare. In un primo momento non ci ho fatto più di tanto caso, anche se non era il solito rigurgito. Abbiamo provato a dargli un po’ di latte e lo abbiamo messo nel box”.
Ma il piccolo ha continuato a vomitare, piangeva e urlava. Poi sono comparsi sul corpo del piccolo alcuni puntini rossi. Venuta dimuovo ora di cena, la mamma del piccolo ha aperto il secondo barattolo della confezione a due di omogeneizzati ed è solo in quel momento che ha fatto caso alla data di scadenza impressa sul tappo: “Sul tappo c’era la data del 31 luglio 2019 e sulla confezione la pubblicità della raccolta punti dal 2016 al 2017. Non riuscivamo a crederci”.
All’indomani la coppia ha portato il piccolo al pronto soccorso: “Gli hanno fatto tutti gli esami e dato delle medicine, ma a distanza di quasi una settimana ha gli occhi arrossati e mangia poco”. Nel supermercato la notizia è piombata come un fulmine a ciel sereno. Nessuno sapeva nulla. “È ai limiti dell’incredibile — spiega il direttore — che ci sia un prodotto scaduto soprattutto in quell’ambito merceologico mi sembra impossibile. La scadenza più prossima è il 2022, pensare che ci possa essere un prodotto scaduto a luglio 2019 siamo oltre l’impossibile. Abbiamo controlli rigorosi — continua — tutti i dipendenti devono controllare i prodotti ogni volta che arriva la rifornitura e gli omogenizzati sono i più acquistati, il riordino è quotidiano”.