Il verde malachite , colorante riconosciuto come cancerogeno, presto potrebbe essere autorizzato “negli animali da produzione” alimentare, specialmente nella itticoltura, ovvero nei pesci da allevamento. Parliamo di colorante riconosciuto come cancerogeno e genotossico, cioè dannoso per il Dna, e pur essendo usato a livello mondiale per i trattamenti terapeutici nel settore dell’acquacoltura, nell’Ue non è autorizzato negli animali da produzione alimentare.
Almeno fino ad oggi visto che il parere richiesto dalla Ue all’Efsa per stabilire una “soglia” di tolleranza ha dato esito positivo: fino a 2 microgrammi per chilo il verde malachite non sarebbe nocivo per la salute umana.
Il gruppo di esperti scientifici dell’Efsa sui contaminanti nella catena alimentare ha valutato i rischi per i consumatori posti dal verde malachite nei prodotti alimentari, in particolare nel pesce e relativi derivati nonché nei crostacei. Nello specifico, la Commissione europea aveva chiesto all’Efsa di valutare se un valore di riferimento pari a 2 microgrammi (μg) di verde malachite per chilogrammo di alimenti garantirebbe in modo adeguato la tutela della salute pubblica. In base alla conclusione degli esperti dell’Agenzia, è improbabile che l’esposizione agli alimenti contaminati con il verde malachite in quantità che vanno fino a 2μg/kg possa costituire una preoccupazione sanitaria.
Staremo a vedere quando la Commissione si pronuncerà per autorizzare l’uso del colorante negli animali destinati al consumo umano.