Vietare l’uso del diclofenac nella cura degli avvoltoio. A dirlo, in una lettera pubblicata sulla rivista Science, un gruppo di scienziati internazionali che sottolinea la necessità di questa misura per tutelare questi uccelli, che a loro volta difendono l’ambiente e anche noi da varie minacce, e per preservare la biodiversità. E’ paradossale, infatti, come questo antinfiammatorio, su cui pesano molti sospetti almeno dal 2014, continui ad essere utilizzato.
Basta, infatti, una rapida ricerca per scoprire che il primo appello lanciato dalla Lipu è datato proprio 2014: l’associazione, infatti, denunciava la quasi estinzione di questi rapaci in India e Pakistan dove il farmaco veniva utilizzato da molti anni (in Italia dal 2013). In Pakistan analisi dirette su una specie di avvoltoio, il grifone del Bengala, avevano rilevato un legame diretto fra l’esposizione al diclofenac e l’insufficienza renale negli avvoltoi. Tanto che la specie considerata è stata inserita fra quelle in “pericolo critico” nella classificazione del livello del rischio di estinzione da parte dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn).
Noncurante di questi campanelli di allarme, nel 2013 il governo ha autorizzato il diclofenac nel nostro paese e la stessa cosa è accaduta in Spagna: qui, tuttavia, il rischio è ancora più elevato dal momento che è in questo stato dell’Unione che si concentra il 90% della popolazione di avvoltoi europei. Un vero e proprio pericolo da non sottovalutare per la specie motivo per cui gli scienziati lanciano oggi un appello per metterlo al bando.
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