Se il referendum svizzero del prossimo 13 giugno che chiede, tra l’altro, di vietare l’uso di pesticidi nella produzione agricola, nella cura del suolo e del paesaggio raggiungesse la maggioranza, sarebbe un precedente importante per tutta l’Europa e non solo. Per questo motivo i promotori hanno chiesto, ed ottenuto, anche l’adesione del PAN Italia che tre anni fa ha preso proprio il referendum svizzero come emblema per il referendum consultivo comunale a Conegliano, referendum che propone di vietare i pesticidi di sintesi nel territorio comunale coneglianese.
Un numero crescente di studi ha dimostrato l’impatto negativo dell’uso di pesticidi sulla salute umana: tumori, malformazioni alla nascita, disfunzioni riproduttive e persino malattie neurologiche e sindromi come il morbo di Parkinson e l’autismo. Vi è ora un consenso tra la comunità scientifica sul fatto che la popolazione debba essere protetta dall’esposizione ai pesticidi. Dal punto di vista ambientale, l’uso di pesticidi è stato a lungo collegato a una diminuzione della biodiversità : gli insetticidi uccidono le api, le farfalle e tutti i tipi di insetti utili ed erbicidi uccidono i fiori selvatici che sono fonte di cibo per gli impollinatori selvatici che a loro volta impollinano le nostre colture … Questa biodiversità in via di estinzione è il patrimonio di milioni di anni di sviluppo della natura.
Rischi che non sembrano interessare l’agricoltura convenzionale che continua ad utilizzare enormi quantità di pesticidi in un modo difficilmente compatibile con la protezione dei cittadini vicini e dell’ambiente circostante. Sono queste le ragioni per cui gli svizzeri chiedono di esprimersi sul divieto dell’uso di pesticidi: “La Svizzera è oggi l’unico paese al mondo che politicamente può attuare un cambiamento di paradigma delle pratiche agricole diventando così un pioniere e un precursore non questo campo” si legge nel documento che invita la voto.