“Formaggio fresco cremoso con solo lo 0,0025% di colesterolo”. Questo il claim utilizzato da Exquisa per reclamizzare il suo formaggio fresco. Peccato che si trattasse di un’informazione non veritiera che l’Antitrust ha sanzionato con una multa pari a 30mila euro. L’Autorità  ha contestato sia la non correttezza del messaggio scritto a caratteri ben visibili sulla confezione del formaggio che la veridicità dello stesso. Scrive nel bollettino: “Siffatto claim appariva smentito dai risultati di un esame chimico-fisico, attestanti la presenza di un quantitativo di colesterolo pari a 6 mg/100 g, eseguito dal Reparto Chimica degli Alimenti di origine animale dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna”.
Exquisa: “Nessuna enfasi particolare al messaggio”
 A nulla sono valse le memorie presentate della società che, da un lato, ha dichiarato di non voler attribuire particolare enfasi al messaggio e dall’altro che il calcolo del colesterolo è stato ottenuto “tramite calcolo teorico in relazione alla massa di materia prima necessaria per confezionare un lotto minimo di produzione, in considerazione del fatto che il grasso butirrico costituisce, allo stato delle conoscenze, l’unica fonte generante il colesterolo nel prodotto”. Exquisa a sua difesa ha depositato i certificati di analisi (effettuate da un laboratorio accreditato) del grasso butirrico presente nel prodotto, attestanti valori, alquanto ridotti, di colesterolo in esso contenuti. L’Antitrust ha concluso sanzionando Exquisa dal momento che la sua condotta ha indotto in errore i consumatori, particolarmente quelli sensibili per la colesterolemia, “creando l’impressione che l’assunzione del latticino comporti un aumento del tutto irrisorio del livello di colesterolo”.