Una multa da circa 500 mila euro per non aver adeguatamente informato i consumatori sul costo della navigazione di alcune pagine del proprio portale internet. A finire nel mirino dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è stata H3G già destinataria di una diffida con la delibera 184/14 Cons che aveva ad oggetto il medesimo comportamento scorretto. In quell’occasione, infatti, l’Agcom aveva contestato, da un lato, la scarsa trasparenza della bolletta per quanto riguarda gli addebiti ricondotti sotto le voci “Contenuti portale 3” e “Pagine portale 3” e, dall’altro, l’indotta inconsapevolezza dei clienti rispetto all’onerosità della navigazione di alcune pagine web, tra le quali il portale App&Store. Nella delibera l’Autorità evidenziava la circostanza per cui i clienti fossero all’oscuro che le pagine navigate erano effettivamente a pagamento. Dopo quella contestazione, H3G si era impegnata a modificare radicalmente la fatturazione dei conti telefonici, in modo da assicurare la massima chiarezza circa le date, gli importi e la natura degli addebiti dovuti, sia per ciascun contenuto digitale acquistato (specificando il nome del servizio e quello del Provider), sia per ciascuna pagina web a pagamento (specificando quale e di quale Provider).
Dopo due anni H3G ci ricasca
Nel verificare gli impegni di H3G, il Garante si è reso conto di alcune lacune da cui scaturisce la sanzione di 48mila euro. Il gestore, infatti, pur avendo modificato il layout delle fatture a partire dal mese di gennaio 2015 (con l’introduzione di una sezione separata per i contenuti ed i servizi riferiti al Portale 3), non ha, in ogni caso, attuato alcuna modifica relativa al dettaglio dei singoli addebiti associati al numero di pagine visitate ed ai contenuti a pagamento o servizi in abbonamento acquistati. L’Autorità ha contestato che, anche sulle fatture modificate (successive al mese di febbraio 2015), H3G invita espressamente i clienti a consultare il dettaglio traffico presente nell’Area clienti del sito aziendale, qualora volessero comprendere meglio gli importi addebitati. Dunque la società ammette implicitamente che tali informazioni sono disponibili soltanto per coloro i quali risultano registrati all’Area clienti e non per gli utenti che hanno scelto di non utilizzare questo canale di contatto.