Evitare di mangiare i cibi scaduti e, allo stesso tempo, combattere il dilagante fenomeno dello spreco alimentare. Ci ha pensato l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica mettendo a punto un frigorifero capace di leggere le date di scadenza dei prodotti e avvertire quali consumare prima. Una “rivoluzione” possibile grazie ai nanosensori capaci di trasformare l’energia elettromagnetica in altre forme di energia, i cosiddetti Emsa (European Magnetic Sensors and Actuators).
Il frigo che aggiorna la lista della spesa e quello che legge le scadenze
Una domotica che si perfeziona sempre di più: dopo il frigo lanciato qualche mese fa da Lg che consente di tenere aggiornato il proprietario su quello che c’è oppure manca al proprio interno, l’elettrodomestico dell’Inrm, tramite un display, legge le date di scadenza dei prodotti attraverso delle etichette magnetiche, e invia i dati via wireless al telefono del padrone di casa. Un altro tipo di applicazione dei nanosensori magnetici è la rilevazione di contaminanti nel cibo mentre si trovano nella catena di distribuzione alimentare.
Le applicazioni dei sensori Emsa
L’Istituto ha anche sperimentato un sensore che posto nella catena di assemblaggio riesce a rilevare i pezzi di ferro che per errore vi cadono dentro: si tratta di una sperimentazione condotta sulla catena con il prodotto finito, ma il sistema può funzionare anche sugli alimenti da lavorare: sarebbe stato possibile, cioè, scoprire prima dell’immissione in commercio i frammenti di metallo che hanno reso necessario il ritiro dal mercato nei giorni scorsi di alcuni lotti di prodotto del Mulino Bianco e Pavesi.