
Il Consiglio dell’Ue, sulla spinta tedesca, ha respinto l’emendamento approvato dal Parlamento europeo per vietare l’uso di denominazioni tradizionalmente legate alla carne sui prodotti di origine vegetale
Per gli amanti degli hamburger vegetali, i cosiddetti veggie burger, c’è una buona notizia: sugli scaffali dei supermercati continueranno a trovare questi prodotti con le denominazioni utilizzate fin’ora, ovvero salsiccia vegana o “bistecca” vegetale, che rimandano ai cibi a base di carne. Il Consiglio dell’Unione europea, infatti, non ha trovato l’unanimità per approvare l’emendamento, votato ad ottobre dal Parlamento europeo, che vieta l’uso di denominazioni tradizionalmente legate alla carne per prodotti di origine vegetale.
Tra i Paesi più contrari al divieto, che hanno avuto un ruolo chiave nel voto del Consiglio, c’è stata la Germania, che rappresenta il più grande mercato europeo per i prodotti vegetariani e vegani. A prendere posizione pubblicamente sono stati due colossi della grande distribuzione tedesca, presenti anche in Italia, come Aldi e Lidl, secondo cui vietare termini ormai familiari ai consumatori sarebbe una forzatura difficile da spiegare e rischierebbe di tradursi in un calo delle vendite.
Tuttavia la questione non è definitivamente chiusa, ma rimandata al 2026 perché in ballo ci sono gli interessi contrapposti: da una parte il mercato, la grande distribuzione e l’industria agroalimentare, dall’altra gli allevatori di carne e il mondo agricolo tradizionale. Ma il fronte non è compatto da nessuno dei due lati e il mancato accordo tra i governi dimostra che la partita è tutt’altro che chiusa. E che difficilmente potrà essere risolta imponendo un divieto lessicale a un settore che, nel frattempo, ha già trovato il suo spazio e il suo pubblico.








